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Juvecaserta, le assenze 'fanno bene' alla difesa. Due gare per cambiare la stagione

In bianconeri devono iniziare a vincere al Palamaggiò. Ora servono (anche) i tifosi

Come può una squadra vincere una partita senza le sue principali bocche di fuoco in attacco? Semplice, lavorando sulla difesa. Ed è quello che è accaduto alla Juvecaserta di Nando Gentile che domenica ha conquistato una vittoria a dir poco fondamentale nella lunga rincorsa alla salvezza su un campo ostico come quello di Forlì, contro la compagine guidata in panchina dall’ex Sandro Dell’Agnello. L’ennesima dimostrazione di quello che, ormai, è sotto gli occhi di tutti da settimane: quando i bianconeri sono “con la testa nella partita” e riescono a difendere decentemente, si possono portare a casa risultati importanti. Questione di testa, soprattutto. Perché la sensazione è che questa squadra dia il meglio di sé (in difesa) quando non ha nulla da perdere.

I numeri non sempre raccontato tutto, ma spesso aiutano a capire. E non può essere un caso che ogni volta che la Juvecaserta è riuscita a tenere gli avversari sotto gli 80 punti fatti, sia arrivata la vittoria. Così è accaduto a Piacenza, ad Udine ed a Forlì. Unica eccezione (che in questo caso sembra confermare la regola, però) è la sconfitta interna con Montegranaro (72-76 alla quinta giornata), una partita, però, gettata alle ortiche dopo essere stati in vantaggio di dieci punti all’inizio dell’ultimo quarto.

juvecaserta classifica 8 giornata-2

I numeri, dunque, dimostrano che il problema vero da risolvere, oggi, per la Juvecaserta sia in difesa. O meglio, nella mentalità difensiva. Perché l’attacco ha diverse ‘mani’ nelle quali trovare punti. Tant’è che anche a Forlì, senza Cusin ed Allen, due pilastri dei bianconeri, la formazione di coach Gentile ha trovato altre bocche di fuoco: da Giuri ad Hassan, passando per un Carlson che si sta ritagliando sempre più uno spazio da protagonista in questo campionato.

Una vittoria, quella di domenica, che ha un sapore dolce per Gentile (tenuto sempre sulla graticola dai tifosi) perché Caserta abbandona l’ultimo posto in classifica alla vigilia di due giornate di campionato che potrebbero segnare davvero una volta. Perché mercoledì, al Palamaggiò, arriva San Severo (una squadra diversa da quella battuta in Supercoppa ad inizio stagione) e poi ci sarà la trasferta di Orzinuovi (sabato sera alle 20,30). Due gare che potrebbero segnare, stavolta in positivo, il futuro della stagione bianconera.

Ma per farlo ci sarà bisogno di conquistare la prima vittoria stagionale al Palamaggiò, che deve tornare ad essere un “catino infernale” (come ha dimostrato già in passato di poterlo diventare) capace di indirizzare le partite. Perché la salvezza passa dal “palazzetto dei 100 giorni” e, soprattutto, dalla forza con la quale i tifosi appoggeranno la squadra in campo. 

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