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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Casertana: dal Tar dipende anche il futuro di D'Agostino. La strategia del presidente per restare anche in Serie D

Attesa mercoledì la decisione dei giudici amministrativi capitolini che intanto hanno detto 'no' al Chievo

L’agonia della Casertana si allunga ancora: neanche oggi è in agenda la discussione del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio avverso alla triplice bocciatura dei falchetti all’iscrizione in serie C.

La querelle tra il presidente Giuseppe D’Agostino e la FIGC sembra comunque avviata all’ultimo atto: cambiata strategia, cambiato l’avvocato difensore, individuato nell’avvocato romano Enrico Lubrano, la società rossoblù ha sì chiesto l’inefficacia delle delibere sanzionate dalla Federazione, ma in subordine ha altresì chiesto di essere ammessa al campionato di Serie D senza far ricorso al "lodo Petrucci" e tutte le incombenze ad esso riconducibili. In pratica il presidente D’Agostino sarebbe anche disposto a ripartire dalla serie inferiore, ma restando in sella alla società rossoblù e proseguire la sua avventura nel mondo del calcio. Di conseguenza, in caso di accoglimento del ricorso nella seconda parte, rinuncerebbe a ricorrere al grado successivo, consistente nel Consiglio di Stato.

L’avvocato Lubrano, che oltre di diritto amministrativo è esperto anche di diritto sportivo, ha messo da parte la ‘causa di forza maggiore’ o il ‘legittimo impedimento’ ed è entrato nel cuore del problema e contestando alla FIGC la prerogativa di considerare intempestivi i termini di presentazione delle domande e illustrando la regolarità della posizione della Casertana sia per le garanzie economiche di cui può giovarsi sia della solidità finanziaria che le consentirebbe di portare a termine la gestione di un campionato professionistico come quello della Serie C.

Ma da Via Flaminia, a pochi metri dello studio dello stesso Lubrano, non arrivano notizie atte a suscitare ottimismo. Nella giornata di lunedì il TAR ha discusso il ricorso del Chievo, con la sentenza pubblicata stamattina che respinge la sospensione cautelare del provvedimento di esclusione dei veneti dalla Serie B, con conseguente ripescaggio del Cosenza. Ovvio che i motivi di esclusione dei clivensi erano totalmente differenti rispetto a quelli che hanno impedito l’iscrizione della Casertana, purtuttavia l’impresa di Lubrano si presenta ostica al pari di quelle di Chiacchio e di Grassani.

Se come previsto l’udienza si terrà nella mattinata di mercoledì, la sentenza è prevista nel tardo pomeriggio o addirittura nella giornata di giovedì. Intanto un altro caso scuote ancora la Serie C: il Catania che dopo tante difficoltà è riuscito ad ottenere la licenza nazionale è costretto ad una falsa partenza in campionato poiché non sono stati rispettati i tempi per il pagamento delle spettanza ai tesserati nel termine ultimo del 31 luglio: per i rossoazzurri si prospettano i primi punti di penalizzazione in calssifica della stagione che verrà.

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