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Casertana, D'Agostino si affida all'avvocato Chiacchio per salvare la Serie C

Giovedì la Covisoc escluderà ufficialmente i falchetti, poi si lavorerà al ricorso

Sono ore frenetiche per il calcio a Caserta. Mentre le altre piazze sportive si dividono tra i trionfi della Nazionale e l’allestimento della nuova stagione, nella città della Reggia i pensieri sono rivolti altrove e più precisamente cosa riserva il futuro circa l’attività sportiva.

A differenza di altre occasioni similari, quando fallimenti e mancate iscrizioni ai campionati erano più o meno conseguenze annunciate di una certa condotta da parte delle società detentrici del titolo, questa volta si tratta di un fulmine a ciel sereno che ha colto di sorpresa i tifosi e gli addetti ai lavori.

Non a caso proprio la mattina del 28 giugno dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere arrivava il nulla osta alla ristrutturazione dei debiti nei confronti dell’erario. Una ingente mole di esposizioni che il presidente D’Agostino poteva gestire in maniera agevole; un provvedimento che gli consentiva di portare avanti il suo progetto. Nel breve volgere di qualche ora la situazione è precipitata perché al termine della stessa giornata era prevista la consegna della documentazione per ottenere la licenza nazionale, in pratica l’iscrizione al campionato di Serie C, diritto acquisito dalla Casertana al termine della stagione sportiva ultima scorsa.

Il silenzio stampa indetto dalla società ha impedito di capire le cause e le motivazioni del fatale intoppo, anche se le responsabilità, fossero pure da addebitare ad una semplice scarsa programmazione dell’intera vicenda, sono da ricondurre al massimo dirigente rossoblù. Che, è bene ricordarlo, oltre alla gestione tecnica della squadra si è, nel frattempo, caricato anche dell’onere di mettere in piedi il progetto della ristrutturazione dello stadio.

Ancora 48 ore quindi per gli scenari che si svilupperanno da domani. La Covisoc, inevitabilmente, escluderà i falchetti dal calcio professionistico, ma a questo verdetto è possibile appellarsi attraverso il ricorso che D’Agostino ha già annunciato. Anche su cosa potrà basarsi l’appello ancora non è dato sapere; ci penserà l’avvocato Eduardo Chiacchio a valutare le carte e le disposizioni della Covisoc per trovare gli anfratti giusti dove inserire le aspirazioni rossoblù.

Quindi prima di cominciare a favoleggiare su ciò che succederà in seguito bisogna attendere decisioni e comunicazioni ufficiali. In città c’è già chi si è rassegnato a ricominciare dal basso, sulla stregua di altre esperienze, ma ugualmente non manca chi si affida ad un miracolo, a sua volta supportato da analoghe posizioni di altre compagini che hanno ottenuto la clemenza degli organi competenti, anche se la forzatura attuale è particolarmente resa gravosa da norme autoimpostesi dalla Federazione più stringenti rispetto al passato.

Certo non si può e non si vuole illudere nessuno, ma è opportuno trattare la materia con gli inevitabili piedi di piombo. Mai come in questo caso è opportuno fasciarsi la testa prima di essersela rotta, attendiamo gli sviluppi della vicenda e, alla conclusione della stessa, le argomentazioni che la società dovrà fornire alla piazza. Con la speranza che chi di dovere possa essere ancora confortato dalla credibilità che la sua posizione richiede.

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