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Dopo il derby al veleno infuria la polemica sull’asse Caserta-Avellino

Botta e risposta tra i due D’Agostino, il patron rossoblù: squallido tirare in ballo la vicenda Castaldo

Non si spegne la eco dopo il derby di domenica scorsa al Partenio-Lombardi. Al 91’, sollecitato dai colleghi irpini il presidente casertano Giuseppe D’Agostino si era soffermato sullo scarso senso di ospitalità invocato dal suo omologo irpino in occasione delle gare ‘interne’ disputate dalla Casertana nell’impianto intitolato alla bandiera delle due società. Inoltre il massimo dirigente rossoblù aveva precisato anche le dinamiche che avevano portato alla conferma di Gigi Castaldo all’ombra della Reggia. Parole che suonavano come autentica accusa verso la dirigenza biancoverde. La cui reazione non si è fatta attendere ma con accenti, secondo la controparte, diversi dalla realtà. In particolare il presidente avellinese Angelo Antonio D’Agostino ha sottolineato, nel corso dell'intervista programma “Tifare Avellino è uno stile di vita”: “E’ sempre antipatico parlare di trattative non chiuse, come ha fatto il presidente. Il problema è stato il loro, in realtà, in quanto non hanno pagato i vecchi arretrati al giocatore e volevano che le pagassimo noi”. 

La risposta della Casertana non si è fatta attendere: la società del presidente D’Agostino ha affidato ad una lunga nota le precisazioni su alcuni aspetti ritenuti altamente non corrispondenti al vero e decisamente poco garbati verso il calciatore in questione.

“Non mi sono mai piaciute ingiustizie e falsità - dichiara Giuseppe D’Agostino nella nota - per questo già nel post partita di Avellino avevo voluto sottolineare determinate cose. La mia delusione non era, e non è, certo dettata da una sconfitta, tanto immeritata quanto impensabile. Non sono il tipo di persona che nasconde il proprio pensiero, per tale motivo avevo manifestato la mia amarezza per la totale assenza di senso di ospitalità da parte dell’Us Avellino in occasione delle nostre partite disputate al ‘Partenio-Lombardi’. Detto ciò non sono certo 17 mila euro che fanno la differenza. Figuriamoci. Non potendo argomentare in maniera diversa su quanto da noi posto all’attenzione dell’opinione pubblica, con ulteriore dispiacere, prendo atto che il presidente irpino abbia provato a dirottare la discussione su altro. Ha provato a rispolverare il discorso-Castaldo posto in essere nell’ultima estate. Non accetto che si mistifichi la realtà e che si parli “di arretrati non pagati al calciatore”. Anche perché questo vorrebbe dire che la Casertana, lo scorso giugno, non potesse rientrare nei parametri richiesti per l’iscrizione al campionato. Niente di più falso e scorretto. D’Agostino, il sottoscritto, non ha mai lasciato nessuno indietro. D’Agostino, il sottoscritto, ogni anno ripiana di tasca sua le eventuali perdite; a conferma di ciò c’è una ricapitalizzazione di 750 mila euro. Sanno bene quale è la verità. Le parti in causa sanno che la richiesta era che noi integrassimo la parte di stipendio che loro non erano disposti a coprire. Dispiace che si tiri in ballo un professionista come Castaldo in questa vicenda. Un calciatore che ha sempre rispettato sia la Casertana che l’Avellino. Non permetto che qualcuno parli di me e della Casertana con tale sufficienza. E ritengo sia poco corretto nascondersi dietro un gemellaggio con il popolo avellinese, di cui anche noi andiamo orgogliosi. Ma qui non si parla di colori, ma di rapporti tra società. E da questo punto di vista siamo totalmente fuori strada”.

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