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Calciatori febbricitanti e mancata attesa dei tamponi: Casertana-Viterbese rischia un’indagine penale

Nonostante 3 atleti manifestassero sintomi, la federazione ha deciso di non attendere il responso dell'Asl: due erano positivi al Covid-19. Chi si è assunto la responsabilità di far giocare una partita in pieno focolaio?

Lo sport, quello vero e sano, ora è in secondo piano. La 16esima giornata del camionato di Serie C (girone C) passerà alla storia come una delle pagine più vergognose della storia del calcio italiano. Quello che si è consumato allo statio Pinto di Caserta ha dell’inaudito, forse più del 20-0 maturato due anni fa nel corso di Cuneo-Piacenza: allora la colpa dello "spiacevole evento" era da attribuire a responsabilità che ledevano unicamente l’aspetto sportivo. Domenica, a Caserta, il calcio ha calpestato anche i diritti umani.

Calciatori in campo nonostante la febbre

I fatti sono arcinoti ormai a tutti: la Casertana domenica mattina arriva a quota 15 calciatori positivi al Covid-19; chiede il rinvio della partita alla Viterbese ed alla Lega Pro (che glielo negano). I falchetti hanno in distinta appena 9 calciatori, di cui tre febbricitanti. Il rischio di inizio viene rinviato di 45' per permettere all'Asl di Caserta di fare ulteriori tamponi agli atleti che manifestavano sintomi (e che erano stati colti da malore, come affermato dal presidente Giuseppe D'Agostino). Ma non si aspetta il responso dei test: si va in campo lo stesso. La Casertan (in 9 contro 11 e senza panchinari) perde 0-3 sul campo. Oggi scopre che 2 calciatori (su 3) scesi in campo con la febbre erano positivi.

Un protocollo che fa acqua da tutte le parti

Quello su cui ci si deve interrogare è perché si sia arrivati a questo punto: un protocollo che fa acqua da tutte le parti ed un calcio che rappresenta sempre più il fallimento di un sistema. Ancora una volta si è ricorso a soluzioni all’italiana per tenere ostinatamente in piedi un baraccone che si allontana sempre di più dalla realtà; di una società molto spesso vessata e venduta ad interessi di parte. Anteporre ambizioni personali alla salute collettiva assume toni di carattere addirittura "anti-costituzionale" e chi vuole tenere la barra dritta, prima o poi, dovrà fare i conti con un diritto che, vivaddio, è ancora vigente nella sempre più "allegra" Repubblica Italiana.

Chi si è assunto la responsabilità?

Perché questa volta si sconfina nel penale: dopo quel che si è verificato, se ci saranno delle denunce (ed io penso che ci saranno) sarà una matassa difficilmente da sbrogliare. Chi si è assunto la responsabilità di voler disputare la partita ad ogni costo dovrà rispondere ora del suo operato. Non si è tenuto, in nessun conto, che in ambito rossoblu era scoppiato un focolaio da coronavirus da non dover in nessun modo sottovalutare. La Casertana aveva invocato la presenza allo stadio di una troupe dell’Asl per verificare le condizioni di tre calciatori, che sarebbero scesi in campo in condizioni menomate causa febbre: ebbene i soloni non hanno voluto concedere neanche il rinvio della partita alle ore 21, quando cioè sarebbero arrivate le risposte ai tamponi effettuati; i tre sono scesi in campo con la febbre e questa mattina si è saputo che erano positivi.

Una rabbia che non può restare in silenzio

Ora non c’è da aspettare per vedere quali reazioni si avranno, a livello giudiziario, ma soprattutto a livello epidemiologiche per compagni, avversari e di conseguenza per le loro famiglie e per altre persone che inevitabilmente verranno a contatto con loro. Ora ci saranno organi (si auspica di gran lunga più lungimiranti) che dovranno assumere decisioni che non potranno essere scritte sulla sabbia. Un ordinamento che impedisce ai suoi giovani di andare a scuola per prevenire il dilagare della pandemia, che chiude le fabbriche se solo viene accennato un minimo accenno di pericolo, che tiene bloccate ingenti numeri di attività produttive solo al pensiero che il virus possa galoppare, non può in alcun modo permettere (con queste direttive) che 22 ragazzi che sono stati a contatto con persone che hanno contratto il virus vadano a contrastarsi, abbracciarsi e respirare la stessa aria su un campo di calcio. La rabbia del presidente D’Agostino, dell’allenatore Guidi, del capitano Gigi Castaldo e di tutto l’entourage rossoblu non può passare sotto silenzio.

Evitiamo altri scempi come quelli del 'Pinto'

Ormai la farsa tragicomica del Pinto è passata, ci saranno inevitabilmente delle conseguenze, ma quel che resta del pomeriggio casertano è il monito teso ad evitare altri scempi del genere. Non è possibile che in un paese in cui si ferma tutto non è possibile fermare il carrozzone del calcio, a maggior ragione perché si vieta ai tifosi di partecipare alla festa, proprio a loro che sono gli unici destinatari dell’evento sportivo. Se non si permette al pubblico di essere protagonista sugli spalti, per quale dannato motivo questo carrozzone deve andare avanti? Con tutto quello che ne consegue inoltre.

Quel che resta del campionato: Ternana fermata

Di fronte allo scempio del pomeriggio casertano passa in secondo piano tutto il resto della giornata, come l’impresa della Turris che per 75’ minuti ha cullato il sogno di infliggere alla capolista Ternana la prima sconfitta stagionale ed interrompendo una serie di vittorie consecutive degli umbri che durava da undici partite e che una eventuale vittoria di ieri avrebbe stabilito il nuovo record per i campionati di Serie C. Passa in secondo piano il sonoro 4-1 col quale il Bari ha liquidato l’Avellino tenendo ancora acceso un lumicino di speranze di raggiungere la prima posizione in classifica. Passa in secondo piano lo striminzito 1-1 raccolto dal Teramo in rimonta contro il fanalino di coda Cavese e che sancisce l’abdicazione degli abruzzesi alle velleità di tenere il passo delle due battistrada. Passano in secondo piano anche le contemporanee sconfitte di Potenza, Paganese e Bisceglie che non arrecano corrosivi danni alla classifica della Casertana. Mercoledì prossimo il campionato celebra l’ultimo atto di questo maledetto 2020, la capolista Ternana riposa, ma il Bari deve fare lo sforzo decisivo nella non facile trasferta di Palermo se vuole ancora tenere in vita qualche speranza di futuri agganci; la Casertana è attesa dal derby con la Juve Stabia, ma la partita del Menti presenta a sua volta tante incognite e  tante trappole perché la situazione epidemiologica dei falchetti è lungi dal poter essere valutata per bene.

16^ GIORNATA

I RISULTATI

Bari - Avellino            4-1

Casertana - Viterbese  0-3                

Catanzaro - Juve Stabia 2-2               

Paganese - Monopoli 0-3                  

Potenza - Catania   0-1                  

Teramo - Cavese   1-1                    

Ternana - Turris         2-2             

V. Francavilla - Bisceglie 2-1           

Vibonese – Palermo 0-0

riposa Foggia

LA CLASSIFICA

Ternana  40

Bari  33

Teramo  27

Catania (-2) 26

Catanzaro  26

Avellino 24

Foggia 24

Juve Stabia  22

Turris 22

Palermo 20

Vibonese 19

V. Francavilla 18

Monopoli 16

Viterbese 14

Casertana 12

Paganese  12

Potenza 10

Bisceglie 10

Cavese 8

Trapani escluso

I MARCATORI

10 reti Cianci (Potenza, 3 rig.)

9 reti Partipilo (Ternana 1 rig.)

Falletti (Ternana 3 rig.)

8 reti Curcio (Foggia, 3 rig.)

7 reti Antenucci (Bari)

6 reti Pandolfi (Turris)

Plescia (Vibonese)

Vantaggiato (Ternana)

IL PROSSIMO TURNO

(mercoledì 23 dicembre)

Avellino - Vibonese   ore 15                

Bisceglie - Teramo  ore 15                  

Catania - Catanzaro   ore 15                

Juve Stabia - Casertana ore 20,30              

Monopoli - Potenza   ore 17,30                 

Paganese - Foggia  ore 17,30                   

Palermo - Bari       ore 15                 

Turris - Cavese     ore 20,30                  

Viterbese - V. Francavilla ore 15

riposa Ternana

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