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Caos dopo l'espulsione: minacce e spinte, arbitro "scortato" dai carabinieri

Il direttore di gara costretto a richiedere l'intervento delle forze dell'ordine: stangata per società e calciatori

Stangato il Casal di Principe 81033, formazione militante in Prima categoria. Il Giudice sportivo ci è andato veramente duro dopo aver letto il rapporto del direttore di gara. Si legge infatti che "al termine della gara, a seguito dell’espulsione comminata ad un calciatore del Casal di Principe, il direttore di gara veniva accerchiato da tutti i calciatori della società per contestargli l’operato; in tale occasione, il calciatore Nicola Cantile, lo toccava sulla spalla facendolo indietreggiare e lo minacciava di aspettarlo fuori l’impianto".

Ma non finisce qua perché il direttore di gara "mentre, a fatica cercava di raggiungere lo spogliatoio, veniva accerchiato dai tesserati della società e nel frattempo il dirigente Caterino Raffaele, già espulso, rientrava sul terreno di gioco per minacciarlo unitamente a soggetti non iscritti in distinta, ma riconducibili alla società, che sostavano davanti agli spogliatoi. L'arbitro cercava di raggiungere lo spogliatoio ma, sempre a causa dell’omessa vigilanza, trovava un soggetto, non iscritto in distinta, ma presentatosi come presidente della società, che inveiva a voce alta nei suoi confronti ed inoltre lo colpiva più volte sulla spalla, al petto ed inoltre lo minacciava".

A questo punto l'arbitro "richiedeva che fossero chiamati i Carabinieri ma il dirigente Caterino Raffaele e Fabozzo Giovanni, allenatore della Società, disinteressandosi della richiesta inveivano nei suoi confronti; Russo Biagio, dirigente addetto all’ufficiale di gara della Società, che si trovava nello spogliatoio del direttore di gara, per averlo accompagnato, chiudendo la porta, richiedeva all'arbitro di non menzionare sul referto l’accaduto e di non riportare l’espulsione del calciatore; alla risposta negativa Russo richiedeva, a suo dire, per evitare problemi seri con i tesserati della società che protestavano fuori dello spogliatoio, che fosse indicato un altro giocatore, scrivendo nella motivazione di essersi sbagliato".

"A questo punto, il direttore di gara temendo per la sua incolumità riportava sul rapporto di gara quanto richiesto; nel frattempo i sostenitori della società continuavano a colpire con calci e pugni la porta dello spogliatoio dell'arbitro".

Dopo tutto questo il Giudice sportivo ha inflitto al calciatore Cantile Nicola, la squalifica per quattro giornate; al calciatore Biondi Filippo, la squalifica per sei giornate. "La sanzione è aggravata per le minacce rivolte al direttore di gara e per avergli indirizzato contro, a fine gara, il pallone". Mentre il dirigente accompagnatore, Caterino Raffaele, ha ottenuto l’inibizione fino al 16 marzo, sanzione aggravata per la mancata collaborazione richiesta dall'arbitro; all’allenatore, Fabozzo Giovanni, la squalifica per 4 giornate, sanzione aggravata per la mancata collaborazione; al dirigente addetto agli ufficiali di gara, Russo Biagio, l’inibizione fino al 3 maggio, aggravata dalla richiesta gravemente antisportiva effettuata al direttore di gara; alla Società l’ammenda di 450 euro, sanzione aggravata dalla mancata collaborazione posta in atto dai propri dirigenti per porre fine alla situazione creatasi nonché per non aver gli stessi aderito alla richiesta del direttore di gara di far intervenire la Forza Pubblica. 

Dalla società hanno fatto sapere di essere rimasti "allibiti a seguito delle decisioni pubblicate sul comunicato ufficiale e refertate dal signor Paolo Di Lallo della sezione di Torre Annunziata. Coloro che conoscono la nostra società sanno i sani valori che l'hanno da sempre contraddistinta e che da tre anni a questa parte porta avanti. Pertanto il club, non potendo restare indifferente di fronte a tale situazione, si tutelerà in tutte le sedi opportune agendo per le vie legali per tutelare i propri diritti di immagine e sportivi".

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