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Calcio

Emanuele Filiberto compra il Real Aversa

La Casa Reale Holding raggiunge un accordo con il presidente Pellegrino

Il principe Emanuele Filiberto e la sua Casa Reale Holding acquistano il Real Aversa. Lo annuncia la stessa società in un post sui social. 

Con l'operazione, si legge, la Casa Reale Holding -  rappresentata dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia, da Nazario Matachione e da Marcello Pica - acquista la sua seconda società sportiva dopo il Savoia "dando così maggior vigore al proprio progetto di sviluppo nei  nostri territori puntando ancora di più sul calcio per la rilevanza sociale e formativa che ha per i giovani.  Vista l'indisponibilità dello Stadio Augusto Bisceglia e l’inizio dei lavori per il rifacimento del manto erboso, gli allenamenti saranno svolti nella struttura oggi nella disponibilità della Casa Reale Holding Spa fino alla fine della stagione, in attesa di poter ritornare al Bisceglia appena disponibile". 

Il presidente Guglielmo Pellegrino precisa di aver in passato già palesato "la mia decisione perentoria di lasciare la squadra per motivi personali, familiari ed economici, e  di volere concludere qui la mia avventura calcistica. L’unica società che si è avvicinata  con fatti concreti,  e non a chiacchiere, mostrando interesse a sostenere e, di fatto, a salvare la squadra  è stata la Casa Reale Holding Spa. Non c’era altra soluzione in quanto nessuno ha mostrato interesse fino ad oggi ma sono comunque pienamente convinto che questa sia la migliore scelta che potessi fare. La città ora ha una grande opportunità per convincere questi importanti imprenditori a proseguire il calcio ad Aversa. Chiaramente la Casa Reale Holding nei mesi a venire, qualora dovesse sentire la vicinanza della città, degli imprenditori locali e dell’amministrazione sono certo che proseguirà il percorso da me iniziato, e valuterà le opportunità,  come sopra detto, che la nostra città potrà offrire attraverso le istituzioni cittadine,  la classe imprenditoriale e la tifoseria stessa".

Pellegrino amaramente, infine, segnala come "la tifoseria in una partita di cartello, importante per la salvezza, con una compagine blasonata quale il Catania, non ha risposto, decidendo così di non voler sostenere la squadra…solo 50 biglietti venduti: il che significa che solo 50 persone erano presenti a supportare l’Aversa in una partita così importante. Senza fatti concreti nessun imprenditore proseguirebbe il calcio senza, tra l’altro, avere  la disponibilità diretta dello stadio. Al momento io ho fatto tutto quanto era nelle mie possibilità; io ho salvato il calcio e io ho convinto questi importanti imprenditori a salvare l’Aversa, ora tocca a voi convincerli a restare", conclude. 

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