Il ghiaccio è rotto: la Casertana ha brillato nel match di ritorno tra i prof in Serie C, raccogliendo tanti applausi e il plauso di giornalisti e addetti ai lavori dopo il debutto contro il Benevento. Inutile dire che i falchetti avevano vinto la partita più importante anche prima di cominciarla: i 6000 che hanno assiepato gli spalti del Pinto erano già sintomo che la serata sarebbe stata trionfale. Vedere lo stadio gremito in ogni ordine di posto era già motivo di vanto per la società e la squadra ed ora bisogna cavalcare l’onda dell’entusiasmo per non dissipare un potenziale patrimonio nell’economia sportiva della massima compagine sportiva della provincia. In campo poi nuovi e vecchi falchetti hanno dato quel che potevano al cospetto di una delle realtà più blasonate del recente panorama calcistico nazionale, al punto tale da ricevere i complimenti anche degli avversari. La Casertana ha fatto la partita nel corso del primo tempo, concedendo poche (o niente) possibilità ai sanniti di rendersi pericolosi. Gioco fluido, tenuta di campo, tecnica dei singoli, come da lunghissimo tempo non si vedeva al Pinto. Si sapeva che Degli Esposti aveva fatto un ottimo lavoro nel poco tempo a disposizione, il match col Benevento è stata la riprova che il DS ha portato all’ombra della Reggia calciatori affamati e per nulla soddisfatti dai recenti successi in altre piazze. Tutt’altra cosa rispetto ad altri atleti arrivati a Caserta e che mostravano, oltre alle loro qualità tecnica, scarsa propensione ad assecondare progetti vincenti. Si leccava i bassi Cangelosi al 95’ dopo aver assistito ad un primo tempo in piena sicurezza e la ripresa (inevitabile la flessione) con una squadra che era destinata a soffrire ed ha sofferto con la massima dignità e disinvoltura. E’ solo un punticino, solo un piccolo passo nel lungo cammino del campionato, ma per come è stato ottenuto, un significativo approccio al torneo che a prescindere dal ruolo che la squadra potrà recitare, darà di certo innegabili soddisfazioni. Il tecnico attende ancora qualche calciatore allo stato attuale non al top, ma è lo spirito di squadra che ha colpito positivamente chi era sui gradoni e chi ha visto la partita a distanza. Ovviamente altre considerazioni di carattere tecnico-tattiche potranno essere formulate quando il roster sarà al completo e soprattutto quando la condizione fisica ed atletica darà equiparata per tutti i componenti dello stesso. Ci farebbe piacere capire cosa avessero pensato Paglino e Casoli, due reduci della scorsa stagione alternativamente in campo e tutto il resto del gruppo in panchina nel constatare la differenza della spinta dagli spalti, tiepida nella scorsa stagione e improvvisamente esaltante al debutto in questa. La prima pietra è stata posata e l’operazione è andata a buon fine, ora bisogna continuare su questa falsariga, ma dalle prime battute non c’è timore che l’andamento possa cambiare se non in meglio. L’immediato futuro vede i falchetti alle prese con un tour de force da far tremare i polsi: già giovedì si va in campo a Latina per il turno infrasettimanale, poi (24/9) è la volta della seconda trasferta consecutiva a Potenza, quindi (27/9) il recupero al Pinto col Monopoli e subito dopo (1/10) il turno interno col Catania; come se non bastasse tre giorni dopo (4/10) ci si mette pure il turno eliminatorio di Coppa Italia ancora a Latina. Via via quindi gli altri impegni di campionato tra i quali bisogna inserire anche la trasferta di Messina, non affrontata alla seconda giornata. Insomma due mesi in cui i falchetti giocheranno ogni tre giorni e la cosa non è affatto positiva dal momento che in questo momento la Casertana ha soprattutto bisogno di prepararle le partite e Cangelosi ha pochissimo tempo per farlo. Ma per una Serie C recuperata vale la pena incorrere in qualche disagio per far parte di un gruppo prestigioso qual è la Terza Serie nazionale.