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Bassolino dal Blog: 'L'ultima perla de L'Espresso'

Napoli - L’Espresso in edicola questa settimana torna sul tema delle società partecipate da parte degli enti regionali. Nell’articolo (pagine 1 e 2), la Campania viene etichettata come “amministrazione-polipo (…) dove le dimensioni della holding...

L’Espresso in edicola questa settimana torna sul tema delle società partecipate da parte degli enti regionali. Nell’articolo (pagine 1 e 2), la Campania viene etichettata come “amministrazione-polipo (…) dove le dimensioni della holding regionale sono da record”. Secondo il prestigioso settimanale, la Regione avrebbe partecipazioni in 37 società, che farebbero registrare perdite per 36 milioni di euro al 31/12/2006. E’ davvero sconcertante. Tempo fa la loro fonte è stata un tassista anonimo, poi mi hanno attribuito Dario Bassolino come parente, che parente non è. E stavolta, la fonte di queste notizie false, approssimative e infondate, chi è?
Vediamo le cose come stanno: prima di tutto, le perdite regionali a fine 2006 non sono certo 36 milioni, bensì 1,6. C’è una bella differenza… Questo dato inoltre include le società di trasporto pubblico, che necessitano di ingenti investimenti e sono un cardine centrale per lo sviluppo economico-sociale del territorio. Stiamo lavorando per fare ancora meglio e per portare a termine la cura dimagrante delle società miste regionali voluta dalla giunta nell’ottobre 2006, di cui la stampa locale e nazionale ha già ampiamente riferito. Dalle 37 operative 12 mesi fa, siamo passati già a 33, mentre altre 5 sono in corso di dismissione. Si tratta di operazioni che vanno fatte con grande attenzione e non solo per ottenere un bel titolo sui giornali, evitando svendite affrettate di quote azionarie che causerebbero un danno all’erario.
In questi 12 mesi, abbiamo ridotto tutti i componenti dei cda delle società interamente controllate dalla Regione, e stiamo lavorando per fare altrettanto nelle collegate e partecipate. I consiglieri sono stati ridotti da 255 a 208, e lo stesso dicasi per i loro compensi, tutti quanti in linea - e in diversi casi al di sotto - rispetto a quanto previsto dalla finanziaria 2006. Infine, l’Espresso considera uno spreco anche la Autoservizi Irpini, una “perla che (…) elargisce stipendi per 18 milioni l’anno”. La Regione Campania ha acquistato questa società nel 2002, rilevando e risanando aziende pubbliche locali preesistenti, con l’obbiettivo di realizzare un sistema integrato di trasporti al servizio di tutta quanta l’Irpinia. O si vuole forse che una provincia che - per le sue caratteristiche morfologiche - ha pochissime infrastrutture su ferro, resti senza servizi di trasporto pubblico?
Per giunta l’azienda, rilanciata e ammodernata, ha chiuso nel 2005 il suo primo bilancio in attivo e l’utile al 31/12/2006 è pari a 7.357 euro. Ha ragione l’Espresso: questa società è proprio una “perla”. Ci siamo dati un obbiettivo ambizioso, che è quello di razionalizzare in breve tempo le nostre società miste. Siamo impegnati ogni giorno su questo fronte complicato e nel quale si incontrano molte resistenze. Sappiamo che la strada è ancora lunga, ma abbiamo già dato vita a una netta inversione di rotta e continueremo a muoverci su questa linea.

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