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Garics: 'Adesso la Juve, giochiamocela con fiducia'

Napoli - "Un anno di Napoli mi ha fatto crescere tanto". Da giovane di belle speranze a certezza della Nazionale austriaca e protagonista azzurro sul grande palcoscenico dell'Olimpico. Gyorgy Garics era un ragazzo trasognante quando è arrivato a...

"Un anno di Napoli mi ha fatto crescere tanto". Da giovane di belle speranze a certezza della Nazionale austriaca e protagonista azzurro sul grande palcoscenico dell'Olimpico. Gyorgy Garics era un ragazzo trasognante quando è arrivato a Napoli, oggi è un uomo sereno.
Quanto e cosa è cambiato da quell'agosto del 2006 a oggi?
"Tanto. Sono arrivato qui come un emergente, come un investimento per il futuro. Come un tesoro da scoprire. Ma spesso i tesori si tengono nascosti. Invece qui sono riuscito a mettermi in mostra. Certo, non nego che all'inizio ho dovuto affrontare varie difficoltà. Vengo dall'Austria e giocare in Italia è dura per tutti. Questo è il calcio più difficile d'Europa. E poi siete campioni del Mondo. Non una volta ma quattro volte nella storia. E non è certo un caso. A me restava solo di lavorare sodo e cercare di migliorare. Ho avuto la fiducia di tutti e sono cresciuto insieme al gruppo. Mi sono messo a studiare anche l'italiano per comunicare bene e subito, anche perché sono un appassionato di lingue. Ed oggi devo dire che mi trovo benissimo e che sono felice di aver scelto un grande club come Napoli".
Ed è arrivato anche il debutto su un grande campo: l'Olimpico. Eri emozionato a partire dall'inizio in un match così?
"Un po' sì. Anche perché lo posso definire il vero esordio contro una grande squadra visto che ho giocato anche a San Siro con l'Inter ma sono subentrato a gara iniziata. Però col passare dei minuti entri in trance agonistca e non pensi all'avversario che hai davanti. In fin dei conti o avere Mancini e Totti o avere un altro dirimpettaio non dico che sia uguale ma finisci per dimenticarlo col passar del tempo. Alla fine è andato tutto bene. Siamo stati bravi, è stato un gran match ed abbiamo dimostrato di poter esprimerci alla pari anche con una squadra da scudetto quale è la Roma". Adesso, però, arriva subito la prova del nove contro la Juve..
"Beh, che dire: ci tocca. Ma di certo non ci tiriamo indietro. Anzi abbiamo intenzione di giocarcela come sempre. E' nelle nostre caratteristiche andare in campo senza remore e cercheremo di affrontare al meglio anche la Juve. E poi sono certo che avremo una spinta enorme dal San Paolo. Lo stadio sarà stracolmo e ci darà una grande mano. Di certo, però, dovremo stare attenti a non lasciare campo a loro. La Juve quest'anno si è rinnovata, è sulla strada di una ricostruzione e stanno dimostrando di avere carattere. Sarà una partita aperta. Ma noi vogliamo fare la nostra parte, fino in fondo".
Parlavi di crescita. In cosa pensi di dover ancora migliorare?
"C'è sempre da migliorare, figuriamoci per un giovane come me. Personalmente penso di dover cercare di più l'uomo e la spinta offensiva. Sono queste le caratteristiche che deve avere un esterno. Anche sui cross cercherò di lavorare per fornire assist più mirati e precisi. Ma devo anche stare attento a non lasciare campo all'avversario diretto. Nel campionato italiano puoi fare benissimo tutta la gara ma basta un errore, una leggerezza, un contropiede e sei fregato. Soprattutto in serie A gli errori non te li perdonano".

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