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Prandelli: Per battere la Bulgaria punteremo sulla qualita' del palleggio

(Roma) La stagione è appena iniziata, la condizione fisica non è ancora al top e le insidie sono dietro l'angolo. Cesare Prandelli sa che le gare con Bulgaria e Repubblica Ceca potrebbero spalancare agli Azzurri le porte per la Coppa del Mondo, ma...

(Roma) La stagione è appena iniziata, la condizione fisica non è ancora al top e le insidie sono dietro l'angolo. Cesare Prandelli sa che le gare con Bulgaria e Repubblica Ceca potrebbero spalancare agli Azzurri le porte per la Coppa del Mondo, ma è consapevole che non sarà semplice ipotecare la qualificazione a Brasile 2014: "Sono concentrato su queste partite – ha spiegato in conferenza stampa a Coverciano - la Bulgaria ha una buona condizione fisica, è una gara difficile e storicamente a settembre abbiamo qualche problema. Il messaggio è pensare a vincere queste due partite prima di parlare del Mondiale".''Le preoccupazioni in questo momento – ha ribadito Prandelli - sono legate all'aspetto fisico. La Bulgaria ha gamba, può creare problemi se ha la condizione fisica. Dovremo essere bravi a impostare la partita privilegiando le qualità di palleggio. Senza scendere troppo nei dettagli, dobbiamo contrastare la Bulgaria con tanta qualità in mezzo al campo e con tanta corsa sugli esterni".
Venerdì sera Prandelli dovrà fare a meno in avanti degli squalificati Balotelli e Osvaldo, con quest'ultimo che a Sofia era stato autore di una doppietta fondamentale per il 2-2 finale. Spazio quindi a Gilardino e Gabbiadini, entrambi a segno nel turno di ieri di campionato: ''In questo momento – ha confermato il Ct - abbiamo Gabbiadini e Gilardino come prime punte. Abbiamo rivisto la partita dell'andata, sappiamo che troveremo un avversario difficile e dovremo tenerne conto".
Balotelli, a segno ieri nel 3-1 del Milan sul Cagliari, tornerà a disposizione per la sfida con la Repubblica Ceca: "Ha 23 anni, ha tutto quello che serve. Confido molto nel lavoro quotidiano di Allegri al Milan. I grandi giocatori vengono sempre provocati: quando Mario riuscirà a pensare solo a giocare per 90 minuti, avremo trovato un campione. Vorrei vederlo più spesso nell'area di rigore. Quando lo vedo lontano – ha spiegato Prandelli - credo che ci siano meno opportunità".
Sarà assente per squalifica anche Montolivo che, con l'arrivo di Kakà al Milan, potrebbe dover cambiare posizione nello scacchiere di Allegri: "'Riccardo – ha sottolineato il Commissario tecnico - è tornato a ricoprire il ruolo di trequartista, ha la capacità di interpretare tutti i ruoli a centrocampo".
Dopo le prime due giornate di Serie A si è già capito che il campionato va a due velocità: "Ci sono 6-7 squadre che faranno un campionato a sé e ci sarà un grande distacco con le altre. Si è notato anche in queste prime partite dove storicamente anche le meno forti osavano un po' di più e invece quest'anno non sono nemmeno riuscite a pensare di fare questo".Molte squadre hanno cambiato identità, mentre è sempre più elevato il numero di giocatori stranieri nella massima serie. Qualche settimana fa Arrigo Sacchi aveva sottolineato il rischio per i giovani di trovare meno spazio, un grido d'allarme anche in ottica Nazionale: "Si pensava che la presenza di tanti stranieri potesse essere uno stimolo per i nostri ragazzi, invece abbiamo visto che non è andata così. Una riflessione va fatta – ha confermato Prandelli – e non solo a livello mediatico. Bisogna studiare e programmare: se fossi un presidente di club, penserei a lavorare sui ragazzini e a portarli in prima squadra.
Completerei il quadro con stranieri, ma con stranieri bravi. Non dobbiamo abbandonare i giovani e non li abbandoneremo. Ma dobbiamo guardare la realtà: fanno fatica e dobbiamo capire perché. Nelle amichevoli abbiamo proposto molti giovani: alcuni hanno retto bene, altri non lo hanno fatto. In campionato, non trovano spazio con continuità. Per diventare un grande giocatore, bisogna confrontarsi con la concorrenza. Non bisogna avere paura. Le società hanno tanti impegni e i calciatori devono avere la forza di sopportare la competizione, che fa bene a tutti''.

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