Conte: Stiamo lavorando, bisogna solo avere pazienza
(Genova) "Noi proseguiamo, su sei partite ne abbiamo vinte cinque e pareggiata una. C'è chi può storcere la bocca o meno, ma noi continuiamo a lavorare con ragazzi che hanno voglia di giocare e si impegnano per restare nel circuito della Nazionale...
(Genova) "Noi proseguiamo, su sei partite ne abbiamo vinte cinque e pareggiata una. C'è chi può storcere la bocca o meno, ma noi continuiamo a lavorare con ragazzi che hanno voglia di giocare e si impegnano per restare nel circuito della Nazionale. Noi dobbiamo stare zitti e lavorare": il messaggio di Antonio Conte, a fine gara, è chiaro. "Mi è piaciuta molto la partita - ha continuato il commissario tecnico - abbiamo giocato contro una squadra che ha schierato i titolari e che ha pareggiato con la Francia. Armiamoci, giovani e vecchi, non ci aiuta nessuno e dobbiamo fare da soli. Stiamo lavorando su tutti, dovete avere pazienza e fare lavorare le persone. Dovete avere pazienza".Amareggiato per le critiche, Conte spera nell'aiuto dei club per continuare nel suo percorso di ricostruzione e rilancio della squadra in vista della lunga sosta. La Nazionale, infatti, tornerà in campo a marzo nelle qualificazioni europee: "Cercheremo di lavorare, fare qualche riunione un po' per capire com'è la situazione in generale. Ho bisogno di lavorare con questi ragazzi, stare quattro mesi senza di loro è un problema. Se poi la Nazionale viene dopo tutto, allora mettiamoci la mano sulla coscienza".
E ringrazia Conte: "Trasmette molta energia, è come se giocasse con noi. Sapevamo cosa fare, ma lui era come un dodicesimo uomo in campo, era come se giocasse. Se vuoi raggiungere gli obiettivi, devi faticare e sudare, devi avere voglia dentro di te. Prendo il Sassuolo, ci sono tanti giovani bravi che hanno un grosso prospetto davanti, di grandi club, ma devono essere bravi a non montarsi la testa. Basta un attimo a tornare giù, bisogna sempre umili e lavorare. I giovani devono anche picchiare la testa, imparano da soli, c'è' chi matura a 20 anni, chi a 30, devono capirlo da soli e ci sta che possono sbagliare".