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Martedì, 23 Aprile 2024
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Saviano da 15 anni sotto scorta: "Vorrei che finisse"

Lo scrittore casertano ricorda l'anniversario della sua vita 'blindata': "La battaglia la stiamo vincendo, la libertà del corpo devo riprenderla"

"Vorrei che finisse". Così lo scrittore casertano Roberto Saviano commenta il quindicesimo anniversario della sua vita sotto scorta. 

"Quindici anni fa iniziava la mia vita scortata - scrive Saviano in un post su Facebook - Vita… quasi vita, quasi morte. A metà. Ora che abbiamo sentenze e prove a dimostrarlo possiamo gridarlo che non ci hanno ucciso perché gliel’abbiamo impedito, non perché ci è stato concesso. Ogni lettrice, ogni lettore, ogni dibattito, ogni luce ha protetto la vita e scardinato l’orrore. Sono passati 15 anni - prosegue - Da 15 anni non posso aprire le portiere dell'auto blindata sulla quale viaggio, perché deve aprirla la scorta. Da 15 anni devo decidere con giorni di anticipo qualsiasi mia mossa, ed entrare solo in luoghi che siano stati prima bonificati. Ora, mentre scrivo, ho i "miei" carabinieri intorno. Mi chiedo spesso quanto deve essere pesato anche a loro vivere blindati con me. Ogni giorno al mio fianco, a chiedersi quale sia il dolore di oggi: se un mio cedimento, la tensione di una lotta o chissà cosa. Ma ci sono e basta e ci sono sempre stati. Vorrei che tutto questo finisse, la battaglia la stiamo vincendo, la libertà del corpo devo riprenderla. Devo", conclude.

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