rotate-mobile
social

Saviano a Sanremo ricorda Rita, la giovane suicida dopo l’attentato a Borsellino

Lo scrittore casertano sul palco del festival per parlare di mafie

Roberto Saviano è stato tra i protagonisti della terza puntata del festival di Sanremo. Lo scrittore di Caserta è salito giovedì sera sul palco del teatro Ariston per parlare di mafie, nell’anno in cui ricorre il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti delle loro scorte.

“Ricordare non è passivo, significa rimettere nel cuore. Cuore che è sede della memoria” ha esordito lo scrittore introdotto da Amadeus: “Ricordarli significa rimetterli in vita. La loro storia è parte della memoria collettiva. Il loro coraggio è stata una scelta”.

Saviano ha ricordato gli uomini e donne di giustizia uccisi prima del 1992 e poi dimenticati: “La mafia pensava che anche loro sarebbero stati dimenticati. Da molti erano accusati, delegittimati per creare diffidenza in chi era dalla loro parte. Vennero isolati per renderli facili obiettivi”.

Poi ha parlato di Rita Atria, testimone di giustizia che si tolse la vita una settimana dopo la strage in cui perse la vita Borsellino, sottolineando l’importanza di non restare mai indifferenti: “Il silenzio favorisce le mafie”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Saviano a Sanremo ricorda Rita, la giovane suicida dopo l’attentato a Borsellino

CasertaNews è in caricamento