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Pizza: le migliori al mondo sono casertane. Ecco dove mangiarle

Da diversi anni i pizzaioli casertani strappano il primato ai napoletani. La pizza più buona del mondo, si trova a Caserta. Ecco le migliori pizzerie casertane

Quando si parla di pizza, viene spontaneo associare questo gustosissimo piatto alla città di Napoli. Infondo è giusto così, poiché la pizza, come la mangiamo noi oggi,  anche se ha origini molto più antiche e incerte, nasce proprio in quel luogo partenopeo che poi l’ha resa famosa in tutto il mondo. Fortunatamente, però, specie negli ultimi anni, se si vuole mangiare un'ottima pizza, coloro che abitano a Caserta e dintorni, non devono necessariamente mettersi in macchina e raggiungere la città di Pulcinella, ma possono tranquillamente scegliere tra alcune pizzerie della provincia.

La Campania, sebbene martoriata e qualificata come “Terra dei fuochi”, è ricordata nella storia come la Campania felix, un luogo fertile, insomma,  che offre ai propri abitanti, anche fuori dal capoluogo, materie prime di alta qualità e soprattutto l’inventiva che non manca ai pizzaioli casertani, che sono riusciti ad inserirsi nelle classifiche del Gambero Rosso per il loro piatto, fino a strappare il primato di miglior pizza del mondo ai napoletani. Insieme scopriremo come ha origine la pizza e quali sono le migliori pizzerie di Caserta e provincia in cui assaporare questo piatto tutto Campano, diventato patrimonio dell’umanità.

Storia della Pizza Margherita

Secondo alcune leggende popolari, la pizza napoletana, cioè la “margherita” - che modificata, poi, ha dato origine ad altre varianti - nasce nel lontano 1889 ad opera di un cuoco, Raffaele Esposito, che per onorare la regina Margherita di Savoia, preparò la “Pizza Margherita”, una focaccia condita con pomodori, mozzarella e basilico, ingredienti che tra l’altro riproducevano i colori della nostra bandiera italiana.

In realtà in alcuni scritti e trattati di cucina, il termine “pizza” già esisteva, risultava estraneo al territorio napoletano e indicava un’altra pietanza, cioè i dolci e più specificamente, le torte.

Si aggiunge a questo il testo Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti di Francesco De Bourcard, libro pubblicato nel 1858 (prima dell’evento del 1889), nel quale figura un passo del filologo Emanuele Rocco che tratta delle varie combinazioni di condimento della focaccia, tra le quali figurano i seguenti ingredienti: l’origano, l’aglio, la mozzarella, lo strutto, il “pomidoro” (pomodoro) e il basilico.

Inoltre, Rocco descrive nel libro l’atto della creazione di una pizza: «La mozzarella veniva tagliata a fette sottili, disposte sulla salsa di pomodoro proprio a forma di margherita, con la successiva aggiunta delle foglie di basilico». Dopo la lettura di questo passo, ci viene facile pensare che il nome “pizza margherita” possa risalire alla disposizione della mozzarella sulla pizza, anziché al nome della regina di Savoia.

A smontare il “falso storico” dell’origine della pizza margherita ad opera del cuoco Esposito è ancora un’altra testimonianza, cioè il passo di un altro testo fondamentale della storia e le usanze partenopee, Napoli contorni e dintorni del 1830, ancora più antico, nel quale un certo Riccio aveva già descritto una pizza a base di pomodoro, mozzarella e basilico.

La pizza, patrimonio dell’UNESCO

Non c'è dubbio sul fatto che la pizza sia nata in Campania, la data precisa è difficile da decifrare, ma è sicuramente dall’Ottocento in poi, che inizia a spopolare la pizza margherita nel mondo, affiancata dalla sola pizza marinara, cioè con pomodoro, aglio, origano ed olio, le più popolari pizze italiane. Con il tempo, grazie all’inventiva dei pizzaioli, dalla margherita, sono nate diverse varianti di pizze, come la diavola, la capricciosa, l’americana e tante altre, a seconda degli ingredienti, tutti genuini, disposti sull’impasto.

Nel 2017 la pizza napoletana diventerà così patrimonio dell’umanità, essendo votata dal 12° Comitato della salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, riunitosi in Corea del Sud, e valutata come identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo.

La miglior pizza del mondo è casertana

Pochi sanno, invece, che già da diversi anni, a conquistare il primato come miglior pizza del mondo, nella classifica 50TopPizza, è una pizzeria casertana.  Per il secondo anno consecutivo, si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento la Pizzeria Pepe in Grani di Francesco Pepe a Caiazzo, a seguire I Masanielli di Francesco Martucci, un’altra pizzeria Casertana, e solo il terzo posto una pizzeria napoletana, 50 Kalò di Ciro Salvo.

Ecco le migliori pizzerie di Caserta

Pepe in Grani, Via San Giovanni Battista, Caiazzo (CE) - Telefono: 0823862718

I Masanielli di Francesco Martucci, Viale Giulio Dohuet, 11 - Telefono: 08231540786

Pizzeria da Lioniello, Via Murelle 1, Succivo (CE) - Telefono: 08118167658 

I Masanielli Pizzeria da Sasà Martucci, Via Antonio Vivaldi, 23, 81100 - Telefono: 0823 220092

Tre Farine - Ristorante Pizzeria, Caserta Via Cesare Battisti, 46, 81100 Caserta CE - Telefono: 0823 442172

Morsi & Rimorsi - Pizzeria Caserta,  Viale dei Bersaglieri, 14 -Telefono: 0823 327822

Casa Vitiello, Piazza Monsignor Nicola Suppa, 4 - Telefono: 392 472 3240

La Contrada, Aversa (CE),  Piazza Marconi, 14 – Telefono: 0818111700

Prima Classe, Vicolo P. Mascagni, 6b – Telefono: 0823344220

Carlo Sammarco 2.0, Aversa (CE),  Viale A. Gramsci, 60 –  Telefono: 3384954853

Hashtag – Pizza in Cantina – , Vairano Patenora –  Telefono: 0823988883

PizzArt Caserta, Corso trieste, 31 - Telefono: 082344 3638

Pizzeria Elite,  Alvignano (CE), Corso Umberto I, 168 –  Telefono: 0823869092 

Pizzeria decimo Scalo, Via Sant'Agostino, 10 - Telefono: 0823 18702001

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