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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Cucina giapponese: 5 ristoranti a Caserta dove gustare piatti tipici

La cucina giapponese, grazie l’ampio uso di pesce fresco, verdure, radici e tè verde è ideale per combattere varie forme di cancro; proprio per questo è stata inserita tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità dell’UNESCO

La cucina giapponese, una delle cucine più bilanciate e salutari del mondo, per via della longevità dei giapponesi, da diversi anni, in Italia, sembra aver superato per consumo quella cinese. Molte sono le persone che la sera preferiscono una cena diversa: sushi e sashimi al posto del tradizionale piatto di pasta o di un secondo, magari di carne.

Mangiare giapponese

La cucina giapponese, grazie l’ampio uso di pesce fresco, verdure, radici e tè è ideale per combattere varie forme di cancro; proprio per questo è stata inserita tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità dell’UNESCO.

Tale alimentazione, infatti, ha come ingredienti principali il riso, ma anche la pasta, il pesce, le verdura e i legumi , tutti conditi con spezie tipiche del paese nipponico; mentre la carne risulta assente.  A differenza della nostra cucina italiana, nella cucina giapponese non c’è una divisione delle portate, cioè non esiste un primo piatto, un secondo piatto, un contorno, frutta e dolce.

Quando ci rechiamo in un ristorante giapponese, non troveremo un menù strutturato, con la divisione delle portate, come quello che troviamo nei ristoranti italiani, poiché non ci sono portate a step, ma tutto si consuma  contemporaneamente.

In Giappone si usa consumare tre pasti principali:

  • la colazione, la quale può essere tradizionale o occidentale
  • il pranzo, il quale viene spesso consumato rapidamente al lavoro o a scuola, ed è solitamente composto da pasti preconfezionati o preparati precedentemente in casa in scatole apposite per il cibo
  • la cena, più rispettosa della tradizione. È consuetudine consumarla in piccoli ristoranti o bar o nelle bancarelle in strada, una sorta di street food insomma.

Il tradizionale spuntino pomeridiano è composto da una bevanda e da stuzzichini, dolci o salati, artigianali o confezionati. Le bevande sono per lo più analcoliche calde o fredde.

Ecco tutti i piatti tipici della cucina giapponese

Sushi e sashimi: ci sono vari tipi di sushi, l’ingrediente in comune però è il riso. I più famosi sono i nigiri, polpettine di riso con sopra un pezzo di pesce o mollusco. Poi ci sono i maki, che sono riso con dentro un pezzettino di pesce o verdura arrotolato in un foglio di alga nori. Si trovano anche molti altri tipi di sushi. Il sashimi invece è solamente pesce crudo, senza il riso.

Okonomiyaki: questo piatto è paragonato alla nostra pizza poiché è una frittatona dove si può  mettere dentro di tutto.

Ramen: è un tipico piatto giapponese (ma di origini cinesi) a base di tagliatelle di tipo cinese di frumento servite in brodo di carne e/o pesce, spesso insaporito con salsa di soia o miso e con guarnizioni in cima come maiale affettato, alghe marine secche, kamaboko, cipolla verde e a volte mais. Ogni località del Giappone ha la propria variante di ramen. Dagli anni 1980, il ramen è diventata un’icona culturale giapponese e fu studiata in tutto il mondo da molti punti di vista.

Tempura: è in pratica una frittura. Gli ingredienti, Solitamente di gamberi e verdure (come zucchine e zucca), vengono immersi in una pastella e poi fritti. Questo piatto ha origini portoghesi.

Sukiyaki: consiste in fettine di carne di manzo, tofu, ito konnyaku, cipolle, cavoli, funghi e altri vegetali cotti in una pentola di ferro con salsa di soia, zucchero e mirin. Le pietanze vengono poi servite dentro una ciotola con uovo sbattuto.

Shabu shabu: è una variante simile al sukiyaki. Gli ingredienti sono praticamente gli stessi, cambia il metodo di cottura: invece di utilizzare una padella si utilizza l’acqua bollente. Dopo aver messo gli ingredienti per pochi secondi nell’acqua, questi vengono intinti nella salsa ponzu e poi mangiati.

Yakiniku: è un metodo di cotture della carne e delle verdure. Consiste in un fuoco con una griglia sopra. Solitamente nei ristoranti il cliente si cucina in autonomia i propri ingredienti.

Donburi: questo piatto è costituito da una base di riso con sopra pesce, verdure o carne. Un tipo di donburi è il katsudon, con riso e tonkatsu (cotoletta di maiale).

Yakitori: sono degli spiedini di pollo. Esistono poi altre varianti.

Tonkatsu: è la versione giapponese della nostra cotoletta alla milanese. Viene solitamente servita con cavolo cappuccio tritato e zuppa di miso.

Takoyaki: sono polpette fritte di forma sferica tipiche della cucina di Osaka. Quando sono pronti, vengono guarniti con salsa Otafuku per takoyaki o equivalente, alga aonori tritata, maionese e katatsuobushi. Oltre alla ricetta tipica, vi sono altre varianti, specialmente per quanto riguarda la guarnitura finale. L'ingrediente principale è il polpo, ma prima della cottura ci si può aggiungere ritagli di tempura, zenzero e/o cipolla verde. Si presentano come funghetti filiformi, di colore bianco candido e ricordano degli spilloni.

Yakisoba: sono spaghetti di grani saraceno insaporiti con ingredienti come verdure, carne, pesce e salse saltati sulla piastra o nel wok.

Gyoza: sono dei ravioli di pasta al cui interno possiamo trovare carne, pesce e verdure. Possono essere cotti al vapore oppure alla griglia. Vengono accompagnati da salsa di soia e aceto di riso nel quale intingerli.

Nikuman: è un tipico spuntino giapponese, che si trova diffusamente in banchi di street food per le strade del Giappone e nei convenience store diffusissimi nel territorio. Si ottiene impastando acqua farina e altri ingredienti ottenendo quindi un sacchetto di pane cotto al vapore, ripieno di carne di maiale ed aromatizzato in diverse varianti, tra cui curry e nelle versioni internazionali anche Pizza.

Curry giapponese: è molto popolare come piatto, viene servito in tre varianti, con riso, udon oppure kare-pan (una specie di panino fritto). Per la preparazione del curry si usano solitamente verdure come carote, cipolle e patate e carne come maiale, manzo e pollo. Esiste inoltre una variante con l’aggiunta della cotoletta di maiale (tonkatsu) chiamato katsu-kare.

Zuppa di miso: è una zuppa tradizionale della cucina giapponese costituita sostanzialmente da brodo (in particolare dashi) mescolato con pasta di miso, una pasta di soia fermentata che ha svariati usi in cucina, soprattutto nella cucina moderna giapponese, dove si utilizza spesso per marinare o gratinare. Alla base c’è il dashi. In questo brodo si dissolve la pasta di miso per avere la zuppa, a cui si possono aggiungere cubetti di tofu ed altre varietà di alga.

Oden: è un piatto tipicamente invernale composto da una minestra, fatta con brodo di tonno secco oppure di alghe konbu, nella quale sono cotti vari ingredienti, tipicamente daikon, uova, konnyaku, ganmodoki e altro.

Wonton soup:  è una zuppa di origine orientale composta da brodo e ravioli ripieni. Gli ingredienti e la preparazione potrebbero ricordare gli italianissimi cappelletti in brodo ma in realtà, ci sono svariate differenze.

Kaisen-don: è un piatto fresco con frutti di mare serviti sopra del riso bianco caldo. A differenza del Chirashi Sushi, che è molto simile in apparenza, il Kaisen-don non viene servito con aceto di riso sushi.

Ganmodoki:è un piatto tipico della cucina giapponese, un tofu fritto a base di verdure, uova e semi di sesamo bianco. Vengono consumati anche in brodo e spesso in un oden.

Natto: è un alimento tipico giapponese, è sano, fa molto bene alla salute ed è molto famoso per l’odore e il sapore sgradevole. In pratica si tratta di fagioli di soia fatti germogliare da alcuni batteri . Si presenta molto filamentoso, infatti è molto difficile mangiarlo, di solito viene condito con salsa di soia, senape e erba cipollina e spesso viene messo sulle tazze di riso a vapore.

Onigiri: è uno spuntino composto da una polpetta di riso con all’interno salmone, tonno, umeboshi o altri ingredienti. Ha una forma solitamente trinagolare ed è avvolto su un lato da alga nori.

Taiyaki: significa letteralmente orata alla piastra, ma in realtà si tratta di un dolce buonissimo. La pasta è molto simile al pancake americano e al waffle e ha come ripieno la marmellata di azuki anche se ultimemanete si possono trovare anche ripieni di varie creme, cioccolata oppure curry.

Mochi: è un tipico dolce giapponese. È  fatto di riso glutinoso trasformato in una pasta morbida e appiccicosa. Solitamente viene riempito con marmellata di fagioli azuki o altri ingredienti.

Kasutera: si tratta di un dolce fatto con uova, zucchero, farina e mizuame (sciroppo di amido). Questo dolce sarebbe un parente del nostro “Pan di Spagna”.

Konpeito: sono della colorate caramelle giapponesi. Il loro nome deriva da “confeito” che significa confetto. La raffinazione della zucchero non esisteva ancora in Giappone,così furono i missionari a portare queste dolcezze.

Daigakuimo: è un dolce tipico giapponese a base di patate dolci caramellate.

Dove mangiare giapponese a Caserta

Diversi sono i ristoranti giapponesi a Caserta dove si può consumare un piatto tipico della cucina nipponica o a pranzo o a cena. Di seguito una lista dei luoghi di ristoro in cui poter gustare parte delle pietanze sopra elencate.

Puro Japanese Restaurant Caserta, Via C. Colombo, 29, 81100 Caserta - Telefono: 0823 443770

Giappo Caserta, Via Giuseppe Maria Bosco, 120, 81100 Caserta - Telefono: 0823 220150

Nippon, Corso Trieste, 193, 81100 Caserta - Telefono: 0823 353861

UMĀMI - Japanese Fusion Restaurant, Corso Trieste, 243, 81100 Caserta - Telefono: 393 566 1182

Oishi sushi Caserta, Via Nazionale Appia, 226, 81040 Curti - Telefono: 0823 899270

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