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Martedì, 23 Aprile 2024
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"Un angelo di nome Diego", De Giovanni racconta Maradona al Club Napoli

La serata tributo presso il Club Napoli Santa Maria Capua Vetere Azzurra

"Lui correva dietro al pallone ed era felice. Rideva. La sua vera particolarità era l'effetto che faceva sugli altri. Lui era un moltiplicatore. Rendeva gli altri migliori di se stessi". Sono le parole dello scrittore Maurizio De Giovanni sul più grande genio del calcio, Diego Armando Maradona, nella serata tributo alla maglia azzurra numero 10 più famosa al mondo tenutasi presso il Club Napoli Santa Maria Capua Vetere Azzurra della città del foro.

'Un angelo di nome Diego' è stato questo il nome scelto dal presidente del club azzurro sammaritano Rosario Avenia rifacendosi al libro 'Angeli' di Maurizio De Giovanni. Un susseguirsi di emozioni intrecciate ad aneddoti forniti da chi ha vissuto Diego Armando Maradona come calciatore e come uomo. I frammenti di vita comune con il più grande fuoriclasse mai conosciuto nella storia del calcio oltre che dallo scrittore Maurizio De Giovanni sono stati offerti dai giornalisti sportivi Silver Mele e Arturo Minervini, l'attore comico Angelo De Gennaro e l'ex dirigente sportivo del Napoli Gigi Pavarese dai cui ricordi traspariva qualche rammarico. Ricordi partecipi accolti dai soci del club azzurro sammaritano come Bruno Amirante.

Tributo a Maradona presso il Club Napoli di Santa Maria Capua Vetere

La passione per Diego Armando Maradona è stata il filo conduttore della serata tributo. "Tutti quanti noi abbiamo la responsabilità di portare alle generazioni successive il senso di quel tempo" ha sottolineato lo scrittore De Giovanni ed è stato un immediato balzo nei ricordi. Il primo al 5 luglio 1984, giorno della presentazione di Diego Armando Maradona al San Paolo di Napoli. "Ho avuto la fortuna di esserci - racconta De Giovanni - fece due o tre palleggi, tirò il pallone in cielo che nessuno vide mai cadere. Forse quel pallone non è caduto mai più". Un ricordo quasi sacrale che consacrò un uomo alla storia di un intero popolo:quello partenopeo. "Un ricordo indelebile ripercorso in un groviglio di emozioni è stato abilmente descritto nel racconto 'La Palla del Negro' di De Giovanni nella raccolta 'Per segnare bisogna tirare in porta' che narra il più bel gol di Diego Armando Maradona segnato all'Inghilterra ai mondiali del 1986. Un segno indelebile che alla lettura del racconto dell'autore ognuno ha fornito la propria gioiosa partecipazione. Un idolo per molte generazioni che ebbe il pregio di essere 'l'incarnazione del riscatto sociale ' secondo il primo cittadino di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra partecipe alla serata tributo prima ancora come tifoso della squadra azzurra.

Mentre la memoria si perdeva nei ricordi diretti ed indiretti riguardo il Pibe de oro, si è fatto largo il rammarico di chi Maradona è stato semplicemente Diego: "Ho gioito dei gol di Diego, ho pianto molto alla notizia della sua dipartita anche se sono del parere che è sempre dall'altra parte della stanza - ammette Gigi Pavarese - è vero è stato il più grande genio del calcio che ho avuto la fortuna di vivere e sento l'obbligo di tramandare l'amore per il calcio e chi era Diego Armando Maradona perché ha dato gioia ad un popolo. Diego però era anche un uomo. Gli ultimi tempi in cui era al Napoli sono stati i più difficili e forse il rammarico più grande è non avergli fatto capire il male che stava facendo a sé stesso".

Nonostante le tristi pagine di una storia umana e personale intrecciate indissolubilmente alle sue gesta in campo, Diego Armando Maradona rimarrà un immortale del calcio. Una consapevolezza che si è tramutata in occhi lucidi e voce commossa alla lettura dell'omaggio di De Giovanni a Maradona in una lettera dove in alcune righe è spiegato il marchio che Diego ha lasciato, indelebile nel cuore di ogni tifoso: "La verità è che non te ne sei mai andato, quindi no, non sentiremo la tua mancanza perché sarai con noi. Una perdita non è mai un'assenza ma un tipo diverso di presenza. E ogni volta che un ragazzo con la maglia color del mare correrà a braccia alzate sotto la curva, noi vedremo te. Con una lacrima dentro ad un sorriso".

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