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"Io disabile discriminata ed umiliata a Caserta"

La turista di Lecce si racconta a CasertaNews: "Auto nei posti riservati senza il contrassegno ma la multa la fanno a noi. Buche, marciapiedi rotti e senza discese: per me è inaccessibile"

"Mi sono sentita umiliata e descriminata. L'amministrazione di Caserta si deve vergognare". E' il commento amaro di Paola De Masi, una 43enne disabile di Racale, in provincia di Lecce, dopo una giornata nel Capoluogo tra barriere architettoniche, pioggia e multe, ben due. 

"Avevamo dei giorni di ferie e ci siamo recati a Matera, Polignano ed, infine, a Caserta - racconta Paola a CasertaNews - Avevamo prenotato in un hotel del centro, proprio vicino alla Reggia. Quando siamo arrivati sabato sera pioveva a dirotto e, pur cercando in giro, non abbiamo trovato un parcheggio per disabili. Erano tutti occupati da auto prive del contrassegno. Quindi, vista la pioggia, abbiamo pensato di lasciare l'auto nelle strisce blu. Sono stata costretta a scendere al centro della strada mentre mio marito è stato obbligato da altre auto che sono arrivate nel frattempo a fare il giro. Mi sono messa alla ricerca di un parcometro e quando l'ho trovato mi sono accorta che, per la presenza di un marciapiede piuttosto alto, era per me inaccessibile. Abbiamo lasciato l'auto lì esponendo il contrassegno convinti che, come in altre città, la sosta fosse gratuita per i disabili. O, almeno, ovunque io sia andata è così". 

L'odissea prosegue il giorno dopo quando la coppia si reca in visita alla Reggia. "Alla reception dell'hotel - prosegue Paola - Ci dicono di dirigerci verso la stazione per accedere dall'ingresso principale della Reggia. Sono stata costretta a camminare ancora per strada tra buche grandi come voragini e marciapiedi rotti. Arrivati davanti al viale che conduce alla Reggia abbiamo trovato una pozzanghera enorme che ci impediva di arrivare dall'altra parte. Siamo tornati indietro ed abbiamo chiesto a due carabinieri in servizio vicino alla stazione ferroviaria come fare. Ci hanno indicato delle strisce pedonali che terminavano davanti ad un marciapiede e sprovviste di una discesa. Uno dei carabinieri si è offerto di aiutarmi prendendomi in braccio ma ho rifiutato. Figuriamoci se a 43 anni mi faccio prendere in braccio come una bambina". 

Dopo tutti questi disagi finalmente Paola raggiunge la Reggia di Caserta per la sua visita. Ma dopo l'uscita dal monumento vanvitelliano ha avuto l'ennesima beffa. "Abbiamo visto un ausiliare del traffico vicino all'auto. Lo abbiamo fermato in quanto eravamo lì e ci siamo accorti che, nel frattempo, già avevamo ricevuto due multe, complessivamente 84 euro. Ho chiamato un numero verde che era presente e l'operatore dall'altro capo del telefono ha risposto: 'signò, ata pagà!'. Ci hanno spiegato che la sosta è gratuita solo per 2 ore con disco orario dopodiché l'auto va spostata. Quando gli ho detto che il posto per disabili era occupato da un'auto che non ne aveva il diritto ci hanno risposto che loro non hanno l'autorità per elevare multe per questo". 

Alla luce di questa esperienza Paola ha un'immagine di Caserta tutt'altro che positiva. "E' una città in un evidente stato di degrado, sporca e piena di buche. Ero obbligata a camminare in carrozzina sulla strada a rischio di essere ammazzata. Caserta è una città inaccessibile per una persona disabile. Io la multa l'ho pagata perché ho capito che ho commesso un'infrazione ma se la città non è attrezzata per accogliere i disabili non è corretto pretendere niente da loro. Mi sono sentita derubata, discriminata ed umiliata a Caserta con disagi continui. Un'umiliazione che non ho provato da nessuna parte. Inoltre facendo una ricerca in internet ho scoperto che non sono la prima a sollevare tale questione. Si devono vergognare". 

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