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Datteri, ecco perché si mangiano a Natale

Sono buonissimi ma molto calorici: ecco la dose raccomandata

Ci fate caso che sulle tavole, a Natale, non mancano mai i datteri? E' anche questa una tradizione, insieme al mandorlato e al panettone. Spesso è diventato anche un regalo, ma tenerlo in casa significa anche poterlo offrire agli ospiti. E' un frutto molto costoso se andiamo a scegliere frutti di qualità, di provenienza certificata e bio.

Lo sapete perché i datteri vengono associati alle feste natalizie?

Secondo un racconto orale tratto dalla tradizione cristiana, sembra che i datteri avrebbero dato sostegno alla vergine Maria provata dal parto. Durante il travaglio sembra che Maria si sia appoggiata a una palma per sostenersi e che da questa siano caduti tre datteri. I frutti le permisero così di ritrovare le forze.

Ecco quindi perché questo frutto è stato nel tempo associato alla natività. A tal proposito aggiungiamo anche il fatto che secondo gli antichi egizi la pianta del dattero sarebbe la rappresentazione terrena del dio Min, dio della fertilità e virilità.

Buoni, ma calorici

Utili in cucina, afrodisiaci, porta fortuna. Ma anche molto buoni. Come si suol dire parlando di cose golose, un dattero tira l’altro. Bisogna, però, fare attenzione quando si inaugura un nuovo pacchetto. Questi frutti sono sì ricchi di vitamine, sali minerali e amminoacidi, ma pure molto calorici. Per questa ragione, è consigliabile limitarne il consumo. La dose raccomandata è di tre datteri disidratati a pasto.

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