'Cianfotta' casertana: la storia e come prepararla

È buona, colorata, saporita e sostanziosa. E' semplicemente la 'cianfotta' casertana. Nel sud Italia questa pietanza è molto usata, perché la cianfotta è uno dei piatti tipici del patrimonio culinario partenopeo, che fu pensata per riciclare la carne in avanzo e per utilizzare le verdure a disposizione ma è arrivata anche nel casertano ed è diventata nel corso degli anni un piatto tipico del Capoluogo. 

Ormai quasi tutti i popoli del Mediterraneo hanno una ricetta simile. In Francia la chiamano 'ratatouille', in Puglia 'cianbotta', e 'caponata' in Sicilia.

L'origine del termine

Il termine 'cianfotta' vuol dire “miscuglio” ed allude, non a caso, al misto di verdure che caratterizzano il piatto. La cianfotta è infatti preparata un misto di verdure con melanzane, peperoni, patate, pomodoro e cipolla e finito con erbe aromatiche, ma nella versione napoletana viene inserita anche la carne di manzo bollita, e il peperoncino per chi ama i sapori poi forti.

Vale la pena gustarla, magari accompagnata da un buon vino rosso, da scegliere tra quelli tipici dell’entroterra casertano. 

Per una buona porzione per tutta la famiglia servono 500 grammi di patate, 500 di pomodori maturi, 500 di cipolle rosse, 4 melanzane, 3 zucchine, 4 peperoni rossi e gialli, 4 cucchiai d’olio extravergine di oliva, sale, origano e basilico.

Come preparare la 'cianfotta'

Tagliate a cubetti tutte le verdure, abbiate cura di non mischiarli, tranne le patate che andranno tagliate a mezza luna. Versate l'olio nella padella insieme alle cipolle e fate rosolare. Unite le verdure e fate cuocere per 30 minuti circa, mescolando con delicatezza. Se il sugo risultasse troppo asciutto, aggiungete dell’acqua. Quando saranno cotte tutte le verdure aggiungete l'origano, mescolate e spegnete il fuoco, lasciate raffreddare per circa 10 minuti e servite. E poi, semplicemente, buon appetito.