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Giovedì, 25 Aprile 2024
Scuola

Premiare gli insegnanti, FLC Campania contro progetto sperimentale

Napoli - La FLC Campania ritiene assolutamente inaccettabile il progetto sperimentaleche il Ministero dell'Istruzione intende avviare nella città di Napoli "perpremiare gli insegnanti che si distinguono per un generale apprezzamentoprofessionale"...

La FLC Campania ritiene assolutamente inaccettabile il progetto sperimentaleche il Ministero dell'Istruzione intende avviare nella città di Napoli "perpremiare gli insegnanti che si distinguono per un generale apprezzamentoprofessionale", in quanto la filosofia che sta alla base non è quella divalorizzare e riconoscere il lavoro del personale della scuola per la suarilevanza sociale, ma quella, brunettiana, della divisione. L'ipotesi delMIUR è allo stesso tempo impraticabile ed arrogante.
Al di là dell'enfatizzazione e dell'euforia (il Ministro parla di riformaepocale e giornata storica in quanto finalmente si inizia a valutare idocenti su base meritocratica per premiare i migliori), il documento delMIUR è, dal punto di vista scientifico, povero nei contenuti. Secondo tuttigli studi internazionali, se si vogliono raggiungere livelli superiori diproduttività e di efficienza l'incentivo individuale non funziona quandol'organizzazione del lavoro è basata sul lavoro di squadra (team), rivoltoalla realizzazione di obiettivi comuni attraverso sinergie tra le persone eintegrazione delle loro competenze professionali, come è nella scuolapubblica.
Il Ministro inventa un irrisorio incentivo, rischiando di alimentarerivalità ai danni della collegialità. Se, infatti, l'obiettivo è quello divalorizzare il ruolo dei docenti, ogni proposta di valutazione non puòcontenere elementi che rischiano di innescare dinamiche individualiste econflittuali, favorite da valutazioni incerte, poco oggettive e arbitrarie.
Il Ministro vuole realizzare qualcosa che somiglia più ad uno spotpubblicitario che al tentativo reale di valutazione e valorizzazione deidocenti, della loro professionalità, del loro lavoro, della ricaduta delloro impegno sul miglioramento complessivo della scuola, utilizzando partedei risparmi di sistema, che, va ricordato, sono soldi sottratti alla scuolapubblica da questo governo negli ultimi due anni con una politica dismantellamento del sistema nazionale pubblico di istruzione, che riducepersonale, tempo scuola, opportunità formative, abbassando i livelliqualitativi. Sarebbe certamente meglio per la scuola pubblica se il Ministrolavorasse per ridarle dignità, restituendole il maltolto, stabilizzando ilprecariato e gli organici in modo da dare certezza delle risorseprofessionali e continuità nel tempo e mettendo da parte le suecontroriforme che impoveriscono la scuola pubblica, come mai in passato, efanno aumentare le distanze tra i diversi territori e tra gli alunni,svuotando il diritto allo studio e le pari opportunità formative.
Per la FLC-CGIL gli interventi di valutazione e valorizzazione del lavorodocente, ma anche ATA, devono essere affrontati all'interno del confrontoper il rinnovo contrattuale: è in questa sede che si può discutere diriconoscimenti economici, di modifiche all'organizzazione del lavoro e dicarichi di lavoro, rispettando i diritti e le aspettative di tutti idipendenti e il loro orientamento in merito. Eventuali incentivi devonoessere accompagnati da consistenti aumenti retributivi per tutti,riconoscendo l'importanza del lavoro scolastico e superando il gap con glialtri paesi europei e con gli altri settori lavorativi. Non si puòcontinuare con l'inganno di dire di voler valorizzare il lavoro docente econtemporaneamente bloccare i contratti e gli aumenti stipendiali. LaGelmini, come Brunetta e l'intero Governo, continua con le decisioniunilaterali, intervenendo su materie riservate alla contrattazione,insistendo nel perseguire la demolizione del sindacato, avendo mostrato inpiù occasioni che mal sopporta organizzazioni dei lavoratori che possonoavere un'idea diversa dalla sua sulla formazione pubblica.
La FLC-CGIL continuerà a battersi in difesa dello stato sociale e dellaformazione pubblica contrastando il disegno di riduzione del ruolo delpubblico e di emarginazione del sindacato.

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