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Chiudono i centri di riabilitazione: protesta familiari disabili

Caserta - I centri di riabilitazione non effettueranno più prestazioni convenzionate a partire già dalla prossima settimana. E' l'effetto del raggiungimento dei tetti di spesa massimi previsti dalla Regione Campania e della conseguente...

I centri di riabilitazione non effettueranno più prestazioni convenzionate a partire già dalla prossima settimana. E' l'effetto del raggiungimento dei tetti di spesa massimi previsti dalla Regione Campania e della conseguente comunicazione che le Asl hanno provveduto a diramare ai centri di riabilitazione convenzionati. In una nota del 5/11/2009 a firma del Sub Commissario governativo Prof. Zuccatelli, si precisava che "le prestazioni extra budget non saranno in alcun caso remunerate a carico del Servizio Santario Nazionale" per cui dal 18/11/2009 c'è stata la cessazione forzata dell'erogazione delle prestazioni. In pratica per chi vuole continuare le terapie dovrà provvedere a pagarle direttamente. Ad essere pe­nalizzati non saranno soltanto i centri ma soprattut­to l'utenza portatrice di disabilità fisiche e psichiche che vedranno aggravarsi la loro situazione dall'interru­zione dei trattamenti riabilita­tivi.
A nulla è valso l'incontro tenuto in data 19/11/2009 presso la sede dell'ASL Caserta tra il Commissario straordinario dott. Antonio Gambacorta e le associazioni di categoria rappresentative degli operatori sanitari privati della macroarea assistenza riabilitativa. La riunione non ha potuto far altro che ribadire la decisione presa dagli organi regionali e dal commissario di Governo. Stante così le cose, le prestazioni riabilitative potranno riprendere normalmente solamente dal 1 gennaio 2010 con l'applicazione del nuovo budget di spesa.
Ma le famiglie dei disabili casertane non ci stanno e già da lunedì prossimo, al fine di garantire il prosieguo delle terapie riabilitative, provvederanno ad inviare all'Asl centinaia di lettere di protesta e la minaccia di adire alle vie legali nei confronti dell'Amministrazione Sanitaria. Si tratta di genitori e familiari di bambini, disabili e anziani che effettuano terapie anche giornalmente in varie strutture di Terra di Lavoro. Un situazione che contribuisce ad aumentare il disagio di famiglie che già vivono quotidianamente le difficoltà di convivere con una disabilità. Inoltre è nata una associazione di genitori che sta raccogliendo firme per intentare una causa legale nei confronti dell'Azienda Sanitaria Regionale per violazione dell'art. 32 della Costituzione.

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