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Asle Ce2: incontro con Gregoire Ahongbonon

(Castelvolturno) In buona parte parte dei Paesi africani i malati di mente sono nudi, soli, chiusi in cantine o abbandonati dalla propria famiglia in mezzo alla foresta. Hanno i polsi legati a massi giganti o una gamba incastrata in un tronco, in...

(Castelvolturno) In buona parte parte dei Paesi africani i malati di mente sono nudi, soli, chiusi in cantine o abbandonati dalla propria famiglia in mezzo alla foresta. Hanno i polsi legati a massi giganti o una gamba incastrata in un tronco, in un buco scavato apposta per farli stare fermi. E in quel metro quadrato che diventa la loro casa, passano le giornate seccando al sole e mangiando i propri escrementi, oppure, se sono fortunati, raccattando da terra qualche rifiuto gettato dai familiari. E lo fanno per tutta la vita. Spesso, perché il "demonio" esca dal loro corpo, vengono picchiati.
Venerdì 26 giugno alle ore 10.00 al Centro Fernandes di Castelvolturno, via Domitiana km. 33.500, si terrà un incontro organizzato dal dipartimento di salute mentale dell'ex-ASL Caserta2 su "Salute mentale: esperienze di cura e riabilitazione nell'Africa centrale. La giornata di studio introdotta da Tiziana Celani, direttore DSM e moderata da Giuseppe Ortano, psichiatra e Arturo Letizia, psicologo, verterà sull'opera di Gregoire Ahongbonon, premio internazionale 1998 "Franco Basaglia" e medaglia d'oro 2006 per il premio internazionale "Marcello Candia" promosso dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II".
Dopo la relazione introduttiva di Valerio Petrarca, antropologo, ricercatore e autore del libro "I pazzi di Gregoire" sarà lo stesso Gregoire Ahongbonon a raccontare la propria esperienza quale fondatore di centri di aiuto per malati psichici .
Originario del Benin e cristiano a tutto tondo, nel 1983 Gregoire avvia a Bouakè (Costa d'Avorio), un gruppo di carità per i malati psichici bisognosi di cure: si tratta dell''associazione San Camillo, ancor oggi attiva. Dai malati di strada, Gregoire passa in seguito ad occuparsi degli "introncati": uomini e donne legati, inceppati, nascosti per vergogna negli angoli più reconditi delle case, dove vengono così mantenuti per anni, per consentire ai parenti, con la contenzione e la preghiera, di scacciare gli spiriti maligni che li hanno invasi. Sarà a favore di questi ultimi che Gregoire inizia la sua battaglia per liberare gli ammalati, raccoglierli in centri, riabilitarli in luoghi di lavoro ed infine riaccompagnarli, guariti, al villaggio. Attualmente l'opera dell'Associazione "San Camillo" è sostenuta in Italia dall'associazione "Jobel" di San Vito Al Torre (UD) e dal consorzio di cooperative sociali "Il Mosaico" che a loro volta hanno preso contatto anche con altre ONLUS in Canada, Francia, Spagna e Svizzera. Inoltre in Benin, paese di origine di Gregoire, nel gennaio 2004 è stato aperto il primo Centro di accoglienza.

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