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Firme per cittadinanza onoraria a Prof. Marfella

Pignataro Maggiore - Presso il comune di Pignataro Maggiore, è stata protocollata questa mattina la proposta di concessione, da parte di tutti i componenti del Consiglio Comunale della cittadina dell’agro caleno, della cittadinanza onoraria per...

Presso il comune di Pignataro Maggiore, è stata protocollata questa mattina la proposta di concessione, da parte di tutti i componenti del Consiglio Comunale della cittadina dell’agro caleno, della cittadinanza onoraria per meriti civili al prof. Antonio MARFELLA, affermato oncologo e illustre tossicologo presso il Pascale di Napoli, oltre che Difensore Civico delle Assise di Palazzo Marigliano della città capoluogo di regione. La notizia è stata portata ufficialmente al prof. Marfella alla fine di una magistrale lezione, sui riflessi dell’emergenza ambientale sulla salute dell’uomo, tenuta questo pomeriggio al cospetto di circa duecentocinquanta persone al corso di aggiornamento e formazione della direzione didattica statale di Mondragone Terzo, benemerita istituzione scolastica diretta dal preside Ignazio Del Vecchio.
Alla presenza di diversi esponenti dei Comitati Civici dell’Agro Caleno, il prof. Marfella, visibilmente emozionato, ha ringraziato il Consiglio Comunale di Pignataro Maggiore ed ha ricordato che le sue esperienze professionali, sia come medico per dieci anni della Guardia Medica di via Medaglia d’Oro “A. Jannotta” di Pignataro Maggiore e nel contempo come ricercatore universitario al Pascale di Napoli, sono state le più pregnanti della sua esistenza e le ha pubblicamente considerate come il maggiore viatico culturale del suo lungo corso di studi. Altresì, ha sottolineato che nulla gli era dovuto per aver manifestato nelle diverse sedi pubbliche e private il suo dovere civico di testimone di una delle terre più fertili e feconde d’Italia, la terra che da millenni ospita le Matres Matutae, le statue tufacee unanimemente riconosciute come il più pregiato simbolo di pace e di fecondità. Infatti, tra le statue del Museo Campano di Capua, di varie dimensioni e che raffigurano delle donne sedute, con uno o più neonati tra le braccia, ne spicca una che invece di avere figli, regge una melograna (simbolo di fecondità) nella mano destra, e una colomba (simbolo di pace) nella sinistra; essa era la rappresentazione di Mater Matuta, divinità italica dell'aurora e delle nascite, e le altre madri da cui è circondata non sono altro che l' "ex voto" a quella specifica divinità. Le statue sono state scolpite in varie epoche dal VI al I secolo a.C., e documentano il fatto che gli antichi campani ebbero un complesso culto della genesi e della maternità, onorando le nascite come eventi sacri. E il prof. Marfella, nella prolusione alla sua lezione, aveva proprio elogiato quella testimonianza più pregevole di società matriarcale quale invito ai presenti, in particolare alle mamme e alle insegnanti, per un effettivo ritrovamento dell’equilibrio tra natura e ambiente, oggi deturpato in particolare dal benzene, la vera ‘diossina’ del nostro tempo, frutto dello sfrenato consumismo della società post-industriale.

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