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Sabato, 20 Aprile 2024
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23enne morto in codice rosso dopo l'attesa di 4 ore per un esame, il padre: "Mentre lui moriva al pronto soccorso litigavano"

Napoli - Ricoverato in codice rosso, aspetta quattro ore per essere trasferito in un altro ospedale per l'esecuzione di una agioTac. Ore che sarebbero risultate fatali per un 23enne che, a Napoli, è morto il giorno dopo il ricovero. ''Mio figlio è...

Ricoverato in codice rosso, aspetta quattro ore per essere trasferito in un altro ospedale per l'esecuzione di una agioTac. Ore che sarebbero risultate fatali per un 23enne che, a Napoli, è morto il giorno dopo il ricovero. ''Mio figlio è stato ammazzato. Mentre lui moriva, al pronto soccorso litigavano per decidere chi dovesse salire sull'ambulanza che doveva portare Antonio a fare una angiotac. Vogliamo la verità: chi ha ucciso un ragazzo di 23 anni deve pagare''. Così Raffaele Scafuri, padre di Antonio, il giovane 23enne morto, dopo quattro ore di attesa in codice rosso, nell'ospedale Loreto Mare dove era arrivato a causa delle gravi ferite riportate in un incidente stradale avvenuto a Ercolano il 16 agosto.

“Ringrazio il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per aver deciso di inviare gli ispettori a Napoli per fare luce sulla drammatica vicenda del giovane Antonio Scafuri morto al Loreto Mare dopo aver lungamente atteso il trasferimento all’ospedale Vecchio Pellegrini. Ringrazio anche il direttore generale dell’Asl Napoli1 Mario Forlenza, con il quale domani alle 10 faremo un sopralluogo presso il nosocomio di via Amerigo Vespucci, per aver immediatamente disposto un’indagine interna per la verifica dei fatti. Ritengo indispensabile che si faccia chiarezza su quanto accaduto la notte tra il 16 e il 17 agosto per dare una risposta al padre di Antonio, che chiede giustizia a gran voce, e per punire severamente eventuali inadempienze da parte del personale sanitario”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione Sanità che ha portato alla luce il tragico episodio.

“Le parole di Raffaele Scafuri, che denuncia i medici che litigavano mentre il figlio moriva, sono di una gravità inaudita - prosegue Borrelli – perché il Pronto Soccorso di un ospedale dovrebbe essere un porto sicuro per coloro che hanno bisogno di assistenza medica, non il teatro di contrasti e scaricabarile tra operatori sanitari. Per questo farò di tutto affinchè ci sia giustizia per la famiglia di Antonio che ho sentito personalmente manifestandogli il mio dolore e il mio impegno ad andare fino in fondi”.

“Il Loreto Mare – conclude il consigliere dei Verdi – è da tempo al centro di vicende vergognose come quella dei furbetti del cartellino e delle truffe alle assicurazioni con false radiografie. Dobbiamo continuare a batterci per una sanità migliore valorizzando le risorse migliori e buttando fuori le mele marce”.

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