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Scambio embrioni 'Pertini', ispezione del Ministero della Salute

(Roma) E' già stato avviato l'iter del Ministero della Salute che, tramite il Centro Nazionale Trapianti, svolgerà un'ispezione all'ospedale Sandro Pertini a Roma, relativamente al gravissimo caso segnalato oggi da fonti giornalistiche sul...

(Roma) E' già stato avviato l'iter del Ministero della Salute che, tramite il Centro Nazionale Trapianti, svolgerà un'ispezione all'ospedale Sandro Pertini a Roma, relativamente al gravissimo caso segnalato oggi da fonti giornalistiche sul presunto scambio di embrioni nel centro di fecondazione assistita dell'ospedale, finora non segnalato all'autorità competente centrale. Le normative nazionali che attuano le direttive europee nel settore cellule e tessuti specifiche per la fecondazione assistita sono molto rigorose: le procedure indicate nelle norme, se applicate correttamente, garantiscono la tracciabilità di tutto il materiale biologico nel percorso di fecondazione assistita. Con riferimento allo specifico caso segnalato oggi dalla stampa, il Ministero intende verificare quale sia stato il percorso seguito dal centro di fecondazione assistita dell'ospedale Pertini, se siano state rispettate tutte le procedure previste dalle leggi e le ragioni per le quali non ne sia stata data tempestiva informazione all'autorità centrale.
L'incidente all'ospedale Pertini di Roma rischia di creare un clima di confusione e di preoccupazione in tanti cittadini coinvolti, anche nel passato, in percorsi di procreazione assistita.
In attesa dei risultati delle ispezioni e degli accertamenti a riguardo, tuttora in corso, il Ministero della Salute ribadisce che le procedure per la qualità, sicurezza e tracciabilità dei percorsi di procreazione assistita, nel nostro paese, seguono con rigore standard elevati, stabiliti da specifiche normative recepite da direttive europee. Da alcuni anni è stato avviato un sistema di ispezioni e certificazioni dei centri di Procreazione Assistita, che consente un monitoraggio attento e puntuale delle attività di laboratorio, in ogni singola fase, e stiamo lavorando per rendere tutto questo il più omogeneo possibile su tutto il territorio nazionale. Alla Regione Lazio, visto il ritardo nell'autorizzazione dei Centri Pma, chiederemo di accelerare le procedure di accreditamento e certificazione per applicare in tutti i centri gli standard nazionali.
Con la stessa attenzione e il medesimo rigore attueremo la sentenza della Corte Costituzionale che ha appena introdotto nel nostro paese la fecondazione eterologa, che ha bisogno, come tutta la procreazione assistita, di regole e procedure certe e senza alcun margine di ambiguità.

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