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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Marcianise

Il Consiglio di Stato chiude la guerra per il posto in Regione: ricorso respinto

La Procura ha aperto un'indagine su 9 schede, ma per i giudici amministrativi non basta per il 'ribaltone'

Il Consiglio di Stato mette la parola fine alla guerra politica tra la consigliera regionale di Marcianise Maria Luigia Iodice ed il primo dei non eletti della stessa lista Agostino Steve Stellato di Bellona. E’ stato infatti respinto il ricorso presentato da quest’ultimo che rivendicava il posto in consiglio regionale sulla base di voti non conteggiati o affibiati, erroneamente, alla Iodice. Di idea diversa la Seconda sezione del Consiglio di Stato (presidente Giulio Castriota Scanderbeg) che lo ha respinto.

“Agostino Stellato nel ricorso originario non ha veicolato nessun motivo diretto a contestare la legittimità dei singoli voti attribuiti dai presidenti di seggio alla signora Maria Luigia Iodice, avendo dedotto soltanto (in relazione ai voti di questa) un’errata verbalizzazione dei voti attribuiti a causa di un asserito errore di calcolo, sicché, in modo inammissibile, ha successivamente introdotto in giudizio un nuovo thema decidendum” si legge nella sentenza.

Secondo quanto denunciato da Stellato le preferenze conteggiate dall’ufficio circoscrizionale regionale di Caserta (6.780 voti per Maria Luigia Iodice, 6.628 voti per Agostino Stellato) sarebbero state sbagliate, siccome i verbali sezionali da cui sono stati prelevati i dati avrebbero riportato erroneamente le preferenze conseguite effettivamente dai due candidati.

“Stante gli esiti dell’istruttoria - si legge nella sentenza del Consiglio di Stato - le incongruenze presenti in alcuni verbali di sezione non discendono da un’errata annotazione nei medesimi verbali delle preferenze assegnate alla signora Maria Luigia Iodice, in quanto nella maggior parte delle sezioni interessate dall’impugnazione principale tali preferenze conteggiate dall’ufficio circoscrizionale regionale di Caserta corrispondono a quelle conteggiate dalla Prefettura in sede verificazione. In un’altra parte delle sezioni, invece, la Prefettura ha conteggiato un numero di preferenze a favore dell’odierna appellata superiore a quello conteggiato dall’ufficio circoscrizionale (73 voti in più)”.

I giudici amministrativi d’Appello hanno anche certificato l’indagine aperta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord relativamente alle “schede manomesse” in una sezione di San Cipriano d’Aversa, evidenziando però: “L’utilizzo su nove schede votate a favore della signora Maria Luigia Iodice nella sezione n. 9 del Comune di San Cipriano d’Aversa, di «una matita che non sembrerebbe quella in dotazione ai seggi elettorali» non è idoneo a sovvertire l’esito elettorale, né a inficiare la credibilità di tutte le operazioni elettorali, trattandosi, da un lato, di una valutazione in termini ipotetici e, dall’altro, di un’eventuale irregolarità che, per le sue dimensioni circoscritte, non sarebbe sintomatica di brogli, né nella sezione interessata, né, tanto meno, su vasta scala. In relazione aalla questione, va altresì sottolineato che la pendenza di un procedimento penale contro ignoti per il delitto di cui all’art. 100, comma 2, del d.P.R. n. 361/1957 presso la Procura della repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, in cui l’appellante risulta persone offesa, non è chiaramente idonea a dimostrare l’illegittimità dell’atto amministrativo impugnato, in quanto non vi è stata alcuna pronuncia giurisdizionale, né cautelare né di merito, e ancor meno definitiva e, ancor prima, non risulta esservi stato alcun atto d’impulso da parte della magistratura inquirente”.

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