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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Certificata la spaccatura nel Pd. Ma la ‘guerra’ rischia di costare una ‘poltrona’

Boccagna: “Io parlo a nome mio, di Donisi e Comunale”. Ciontoli: “Io forse sono di un altro Pd”

Nel giorno dell’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, in consiglio comunale a Caserta è stata ufficializzata la spaccatura nel gruppo consiliare del Partito democratico. Una crisi aperta da oltre 2 anni, ma che non si era mai palesata così come avvenuto lunedì in Comune. Da un lato, Antonio Ciontoli che non ha votato il bilancio, contestando, su diversi fronti, l’operato dell’amministrazione comunale di Carlo Marino. Parole che hanno spinto il capogruppo Andrea Boccagna ad affermare: “Ho difficoltà a parlare dopo le dichiarazioni del collega, devo dire che da oggi parlo a nome mio, di Matteo Donisi e di Gianni Comunale”. Secca la replica di Ciontoli: “Io forse sono di un altro Pd”. 

Ma dove porterà questa “crisi di nervi?”. Difficile immaginarlo, anche perché ad ora non c’è ancora un provvedimento ufficiale nei confronti di Ciontoli, ma il rischio che corre il Partito democratico è quello di rimettere in moto le “richieste di cariche”. Già perché senza Ciontoli, il Pd avrebbe quattro consiglieri comunali (Boccagna, Donisi, Comunale e De Florio) con 3 posizioni di rilievo (sindaco, vice sindaco e presidente del consiglio comunale). A cui andrebbe aggiunta anche la posizione dell’assessore alle Finanze Federico Pica, voluto direttamente dal sindaco Marino. Come si può ben capire, l’ufficializzazione della fuoriuscita di Ciontoli potrebbe creare nuove ripercussioni sulla giunta, ancora orfana dell’assessore all’Urbanistica dopo la spaccatura nel gruppo dei Democratici per Caserta.

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