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Sindaco sfiduciato, la città si spacca sui fuochi d'artificio. Ora si guarda alle elezioni

Accese discussioni sui social per la scelta di far esplodere i fuochi dopo il voto sulla sfiducia

Un gesto che non è stato apprezzato da tutti e che ha diviso la città. L'esplosione di due batterie di fuochi d'artificio avvenuta lunedì sera in piazza Umberto I subito dopo che il consiglio comunale aveva votato la sfiducia al sindaco Antonello Velardi ha creato discussioni infinite sui social. E c'è stato anche chi, come Emanuele Tartaglione, coordinatore di Campania in Movimento, uno dei gruppi che ha votato la sfiducia, ne ha preso immediatamente le distanze. Chi ha provato a difendere il gesto, invece, ha puntato sul livore alimentato in questi anni dal sindaco Velardi che non ha certo lesinato parole dure nei confronti dei suoi avversari (politici e non). 

Ma a Marcianise, intanto, si inizia già a ragionare sul futuro. Le prossime elezioni non sono poi tanto lontane e c'è bisogno di iniziare almeno a costruire un'idea di progetto, da ambo i lati. Nel centrosinistra va tenuta sotto controllo l'azione dell'ex sindaco Filippo Fecondo, che è appena transitato (tra i primi, a dire il vero) in Italia Viva con Matteo Renzi. L'architetto potrebbe essere interessato ad una nuova candidatura a sindaco (del resto è stato sempre il suo pallino da quando fu sfiduciato nel 2009) e potrebbe sfruttare la novità del partito di Renzi. 

Ci sarà, però, da fare i conti con Dario Abbate, sconfitto al ballottaggio tre anni fa, che pure potrebbe optare per una candidatura a sindaco considerando che lo spazio alle Regionali 2020 (per chi come lui è legato, a doppio filo, al consigliere regionale Gennaro Oliviero) sembra davvero non esserci. Bisognerà trovare poi l'intesa anche con le liste civiche, come Terra di Idee, protagonista alle scorse elezioni comunali (fece eleggere il consigliere Giovanni Battista Vallosco) e che si appresta a tornare in campo. "Marcianise ha bisogno di riacquistare una serenità messa a dura prova da un perenne clima di odio che ha caratterizzato gli ultimi tre anni e che ha minato anche i rapporti tra le persone e i nuclei familiari" si legge in una nota del movimento che fa capo all'ex assessore Alessandro Tartaglione. "Per questo motivo riteniamo di dover continuare a perseguire, oggi più che mai, il nostro motto “rivoluzione della normalità” affinché Marcianise si sviluppi, nella legalità, come una città moderna e proiettata verso un futuro sostenibile e solidale".

Anche nel centrodestra è in atto una riflessione profonda, soprattutto per non ripetere l'errore di tre anni fa di allearsi con una parte del Pd (Abbate) pur di andare contro Velardi. Ci sarà da costruire una coalizione, con la novità della Lega (che conterà sul consigliere uscente Pasquale Salzillo), e soprattutto scegliere un candidato sindaco che possa attirare consensi (e qui la partita appare, ad oggi, più difficile). Aspettando, poi, quella che potrà essere la decisione di Antonello Velardi di riprovare una nuova campagna elettorale. Ipotesi che, ad oggi, appare difficile. Ma nella vita, soprattutto in politica, mai dire mai.

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