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Resa dei conti nel Pd casertano, Picierno attacca Oliviero che replica

Renzi si aggiudica le primarie nel casertano ma è in caduta libera fermandosi ad appena il 40,7 % con 9978 voti, oltre 30 punti in meno rispetto al voto dei circoli di inizio aprile. E lontanissimo dal resto d’Italia, dove supera il 70 %. Se...

Renzi si aggiudica le primarie nel casertano ma è in caduta libera fermandosi ad appena il 40,7 % con 9978 voti, oltre 30 punti in meno rispetto al voto dei circoli di inizio aprile. E lontanissimo dal resto d’Italia, dove supera il 70 %. Se Orlando sale e centra l’obiettivo del 30,2 per cento con 7422 voti, è Emiliano la grande sorpresa del voto dei gazebo casertani. Il governatore della Puglia è protagonista di un vero e proprio exploit di rilievo nazionale, conquista il 28,94 per cento (7095 voti), tallona tutti e trionfa in alcune realtà-simbolo come Maddaloni e Sessa Aurunca.

Duro attacco dell'europarlamentare Pina Picierno nei confronti di Oliviero: "Il consigliere regionale Oliviero, benché candidato a sostegno di Renzi, ha condotto la sua campagna elettorale a favore di Michele Emiliano. Basti pensare che a Sessa Aurunca, dove alle ultime regionali ha raccolto più di 2.000 preferenze, Renzi ottiene poco più di 100 voti mentre Emiliano arriva a 1.350. "È la fotografia di quelle classi dirigenti meridionali nemiche del mezzogiorno denunciate da Salvemini, per le quali la battaglia delle idee non conta nulla, conta solo la difesa del proprio orticello. È legittimo sostenere qualsiasi candidato, ci mancherebbe. Quello che non è legittimo è candidarsi con uno e fare campagna elettorale per un altro. Questo non ha nulla a che fare con Renzi, con Emiliano e con il Partito Democratico. E soprattutto non ha nulla a che fare con la buona politica".

Questa la risposta secca di Oliviero: "Io ho votato Renzi, ma mi chiedo se si fosse vinto sarebbe stato merito suo? Visto che si è perso è colpa mia… ".

"La comunità del Partito democratico ha dimostrato, ancora una volta, di essere viva e più forte delle scissioni costruite nel palazzo. Abbiamo vissuto una straordinaria giornata di mobilitazione popolare, caratterizzata da code ai seggi. Credo che l'aver sfiorato i due milioni di votanti possa chiudere definitivamente le polemiche sull'affluenza che hanno caratterizzato gli ultimi giorni“. Lo dichiara in una nota il presidente del Partito democratico della Campania e consigliere regionale Stefano Graziano. "Dai primi dati nazionali - aggiunge - emerge nettamente la vittoria di Matteo Renzi. Gli italiani hanno dimostrato di credere nel suo programma e gli hanno consegnato nuovamente le redini del più grande partito riformista d'Europa, con l'obiettivo di riprendere il percorso di cambiamento bruscamente interrotto a dicembre con il referendum e le dimissioni".

“E’ stata una giornata bellissima, caratterizzata da una grande partecipazione, che ha dimostrato una volta di più la vitalità del popolo del Partito Democratico”. Così si è espresso il sindaco di Caserta e componente dell’Assemblea Nazionale del Pd, Carlo Marino, che ha commentato i risultati provenienti dai 3 seggi allestiti in piazza Vanvitelli a Caserta in occasione delle primarie del Partito Democratico. “Possiamo senza dubbio parlare di una vittoria del Pd nel suo complesso, che ha smentito i cattivi profeti che prevedevano una scarsa partecipazione. E invece – ha proseguito Marino – il Partito Democratico riesce ancora a mobilitare il suo elettorato in maniera massiccia, confrontandosi su temi concreti e sulle reali problematiche dei cittadini. Il Pd è l’unico partito in Italia a farlo in maniera seria e così partecipata”. Il sindaco di Caserta, poi, ha commentato anche il risultato conseguito a Caserta dalla mozione Renzi: “Siamo di fronte ad un’ottima affermazione, – ha spiegato – che denota il radicamento della componente renziana sul territorio casertano. Sono certo che a livello nazionale Matteo Renzi saprà ridare slancio al partito, riproponendolo come solida forza di governo, mentre a livello locale la sua affermazione darà ulteriore impulso al Pd, che sarà sempre più il punto di riferimento per l’amministrazione dei territori”.

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