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Politica Sessa Aurunca

Nel Pd esplode il 'caso Schiavone'. Sindaco e segretario scrivono a Letta: "Va rimosso"

Il consigliere di minoranza a Sessa inserito nel coordinamento provinciale per le elezioni politiche

Prima la polemica sulla candidata nel collegio uninominale che aveva fatto la guerra legale al consigliere provinciale Pd (vedi Liliana Trovato ed Enzo Guida); adesso la scelta del sindaco di Caserta Carlo Marino di inserire nel coordinamento provinciale del Pd per le elezioni politiche un consigliere comunale di Sessa Aurunca (Massimo Schiavone) che si è candidato contro il Pd e l’attuale sindaco Lorenzo Di Iorio.

E’ questa l’ultima la nuova polemica scoppiata tra i Democrat, con la lettera inviata dal sindaco sessano e dal segretario Francesco Sessa ad Enrico Letta ed al commissario provinciale Matteo Mauri, definendo “inaccettabile e provocatoria la nomina di un componente della minoranza nel coordinamento del partito democratico, se non sarà rimossa provocherà una confusione nell’opinione pubblica tale da abbattersi come un macigno sul risultato finale”.

Di Iorio e Sessa scrivono “in rappresentanza degli iscritti Pd e dell’amministrazione comunale, ritenendo la designazione di un consigliere di minoranza, candidatosi contro il centrosinistra alle scorse amministrative ed ad oggi alla opposizione, provocatoria e, quindi, gravissima”.

“Una decisione che riteniamo assurda ed inaccettabile, contraria alla nostra militanza coerente e quotidiana, nemica di ogni logica e del rispetto dovuto al nostro territorio – aggiungono sindaco e segretario nella missiva ai due dirigenti del Pd – chi ha deciso in tal modo, dimostra di non conoscere la storia del partito e soprattutto di voler ledere le regole e lo statuto, oltre che la rappresentatività territoriale democraticamente costruita tra la gente. La cooptazione avvenuta quest’oggi se non sfiora la consistenza della forza amministrativa e politica della nostra amministrazione, manifesta un senso di isolamento e di visione allucinata di chi cerca nomi e non contenuti, di chi dalla comoda poltrona del capoluogo pensa di manovrare coscienze e dignità”.

Di Iorio e Sessa concludono lanciando un monito a Letta e Mauri: “La improvvida decisione assunta dal coordinatore Carlo Marino, se non sarà rimossa essa stessa provocherà una confusione nell’opinione pubblica tale da abbattere come un macigno sul risultato finale”.

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