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Il Pd casertano rischia grosso: dal rinvio del voto allo stop del tesseramento

Terra di Lavoro è di nuovo un ‘caso nazionale’. Il nodo che nasce (e muore) all’interno dell’area Bonaccini

Il Pd casertano rischia davvero grosso.

Le polemiche che sono scaturite dalla chiusura del tesseramento hanno scatenato polemiche su vari fronti, che hanno fatto diventare Caserta un ‘caso nazionale’ per la seconda volta nel giro di poche settimane. Già nei giorni scorsi, infatti, Terra di Lavoro era salita alla ribalta per le difficoltà nel chiudere la partita sulla commissione provinciale.

Ora il rebus tessere, con picchi esagerati in alcune città (come Sessa Aurunca) ed un dato provinciale (di quasi 7mila iscritti) che non trova conferme nelle medie delle altre città.

Un ‘tesseramento dopato’ che ha fatto scoppiare la polemica (l’ennesima) e che ha spinto il gruppo che sostiene Elly Schlein a chiederne l’annullamento. Anche perché il caos pare essere nato completamente nell’area di Stefano Bonaccini, dove è in atto una sfida nella sfida tra Gennaro Oliviero (da un lato), Pina Picierno e Stefano Graziano (dall’altro).

Il ‘caso Caserta’ verrà affrontato a Roma nelle prossime ore e sul tavolo ci sono varie opzioni: il rinvio del voto del congresso provinciale; lo stop completo al tesseramento (cosa già avvenuta per il 2021); l’annullamento delle tessere solo nelle città in cui si considera che vi sia un “tesseramento dopato”.

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