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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Maddaloni

Pd, ultimatum a Mirabelli: “Ci state cacciando voi"

Le accuse di Tenneriello e Razzano sullo svolgimento del congresso cittadino

Se l’ex sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo “piange”, dopo aver perso il ricorso al Tar che lo avrebbe potutto rimettere sulla sedia di primo cittadino, il Pd non “ride”. Tra i democratici infatti è sempre più scontro tra il segretario Alfonso Formato e l’area che fa riferimento al duo Giuseppe Razzano-Angelo Tenneriello. Proprio quest’ultimi, insieme a Domenico Reitano, Edoardo Tontoli, Michele Russo, Benedetta Del Vecchio e Flavio Smarrelli, hanno firmato un durissimo documento e lanciato un ultimatum al partito e al suo commissario provinciale Franco Mirabelli: se non verrà fatta chiarezza sul congresso celebrato un mese fa, con risposte adeguate ai dubbi e accuse lanciate dal gruppo, “vuol dire che il Pd ha deciso di metterci fuori”.

IL DOCUMENTO – “Esattamente un mese fa veniva svolto nella nostra Città il Congresso del Partito Democratico. Congresso la cui celebrazione abbiamo più volte chiesto con la speranza che avesse potuto favorire l’unità del Partito Democratico cittadino e costruire nel contempo una piattaforma politico – programmatica utile al rilancio dell’iniziativa politica in vista delle prossime scadenze elettorali. Invece nel percorso di avvicinamento al Congresso si è verificato il perpetuarsi di pratiche trasversali ed ambigue che già avevano causato la sconfitta del candidato sindaco del centrosinistra alle ultime elezioni amministrative. Per tali e molte altre ragioni più volte spiegate a mezzo stampa, incontri pubblici e comunicati rivolti ai dirigenti provinciali, regionali e nazionali del nostro partito abbiamo deciso di autosospendere la nostra adesione al Partito democratico”.

“Con forte senso di responsabilità e nel rispetto del popolo democratico, stanti le modalità con cui si è svolto il congresso, la scarsa partecipazione democratica e le evidenti anomalie formali che hanno contraddistinto il Congresso cittadino, abbiamo cercato di ripristinare l’agibilità democratica del nostro circolo attraverso la proposizione di un’istanza volta all’annullamento della predetta assemblea cittadina. Ad oggi, però, con enorme stupore e profonda delusione ci duole constatare che non abbiamo ricevuto dagli organi preposti alcuna risposta alla nostra istanza né addirittura vi è stata alcuna comunicazione di incontro e/o di confronto per superare tale delicata fase. Riteniamo che non si possa oltremodo attendere una decisione circa la nostra istanza soprattutto in ragione del fatto che nella prossima primavera si svolgeranno, nella nostra Città, le consultazioni amministrative comunali. Tale ultima constatazione è un dato ormai di fatto, in quanto nella giornata di ieri il Tar di Napoli ha rigettato il ricorso proposto dall’ex Sindaco e dai candidati consiglieri di centrodestra volto al riconoscimento del premio di maggioranza in Consiglio comunale. Pertanto, non vi è più tempo, non si può ancora procrastinare una decisione sull’esito di un congresso cittadino che, a nostro avviso e della stragrande maggioranza degli elettori del centrosinistra, rischia di gettare nell’oblio un partito che nei mesi addietro aveva finalmente raggiunto il ruolo di forza trainante e di punto di riferimento delle forze politiche, civiche e del mondo dell’associazionismo che si rivedono negli ideali permeanti il Partito democratico”.

“Riteniamo che Maddaloni abbia la necessità impellente di superare la fase dei commissariamenti per dar vita ad un governo politico, stabile di cui il Pd e la coalizione di centrosinistra siano protagonisti. È naturale, però, che un per avviare un tale percorso sia necessaria anzitutto chiarezza ed una pacifica distinzione delle diverse opzioni politiche presenti sul territorio. Mai ci rassegneremo all’ idea di un Partito democratico subalterno a logiche di potere estranee al campo riformista e progressista. In conclusione, al fine di avviare un percorso di responsabilità per il governo della città, chiediamo che venga presa entro dieci giorni una decisione circa la nostra istanza di annullamento del congresso. Eventuali ulteriori silenzi rispetto alla nostra legittima istanza, rappresenterebbero l’incontrovertibile volontà dei vertici provinciali, regionali e nazionali di mettere fuori dal partito una parte di classe dirigente che si è impegnata alla luce del sole alla costruzione di un progetto ampio in grado di coinvolgere forze civiche e tutto il centrosinistra”.

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