Dal Pd pressing per l’azzeramento, ma il sindaco non molla e va avanti con la giunta monca

Azzeramento della giunta e rilancio dell’azione amministrativa attraverso un nuovo esecutivo. Questa sarebbe stata la richiesta del Partito democratico al sindaco Alfonso Golia dopo che tre assessori su sette hanno lasciato la giunta (2 con proprie dimissioni ed uno revocato). Ma il primo cittadino non ci sta e sarebbe pronto a ‘sfidare' anche il suo partito. 

I problemi nell’esecutivo hanno avuto inizio nello scorso mese di quando l’assessore all’Ambiente Mena Ciarmiello rassegnò le dimissioni (era incinta); poi a marzo (quando l’emergenza Covid-19 era già scoppiata) è stato l’ex vice sindaco, delegato alle Attività Produttive Luigi Fadda a lasciare il posto nell’esecutivo in polemica con una parte della maggioranza. La settimana scorsa, poi, è toccato al delegato al Bilancio, Nico Carpentiero, che è stato revocato dal sindaco, con annesse polemiche di 5 consiglieri comunali di maggioranza (Eugenia D’Angelo, Paolo Santulli, Francesco Forleo, Luisa Diana Motti ed Imma Dello Iacono) che con un duro documento hanno attaccato il sindaco. 

Il Partito democratico, invece, attraverso le parole di Francesco Gatto ha sostenuto il sindaco, cercando di placare gli animi ma, al tempo stesso, sono arrivati al sindaco “suggerimenti” per arrivare ad un azzeramento totale della giunta ed una rivisitazione della stessa. Ma, stando da quanto raccolto, il sindaco non sembra voler cedere da questo punto di vista, continuando a mantenere una posizione “distante dalle vecchie logiche politiche” come raccontano dall’interno e, soprattutto evitando di “essere vittima di correnti politiche” soprattutto alla vigilia delle elezioni regionali. 

Golia conosce bene il proprio momento di difficoltà con la sua maggioranza, ma è convinto anche che in questo momento particolare, a causa della pandemia, gode della fiducia di una buona fetta della cittadinanza per come sta gestendo la sua attività istituzionale in un passaggio storico così delicato. Anche per questo, forse, i consiglieri di minoranza ancora non hanno preso contatto con i “ribelli della maggioranza” per fissare un appuntamento dal notaio e mettere fine all’amministrazione comunale.