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Politica

Ritardi, veleni e ricorsi: la guerra delle tessere rischia di ‘ribloccare’ il Pd

Evidenziati pagamenti minori rispetto al dovuto anche per Graziano, Marino ed Oliviero

Il primo taglio di tremila iscritti deciso dalla commissione nazionale per il congresso del Partito democratico dovrebbe essere seguito da un ulteriore “sforbiciata” che dovrebbe arrivare, entro stasera, dalla commissione provinciale di Caserta presieduta da Francesco Gatto.

Ma quella che sarebbe dovuta essere l’ancora di salvezza lanciata per evitare un “immediato commissariamento” rischia di tramutarsi in un boomerang. Perché la guerra, tra i Dem casertani, è ben lontana dalla conclusione. Anzi. Quella difficile convivenza, nella stessa area che fa capo a Stefano Bonaccini, di persone che si odiano (politicamente parlando…) come Gennaro Oliviero, Pina Picierno e Stefano Graziano sta rendendo tutto più difficoltoso.

Così accade che dopo la sforbiciata decisa dalla commissione nazionale, 2 seguaci del presidente del consiglio regionale chiedano spiegazioni in merito ad una verifica in base alla quale alcuni esponenti provinciali, regionali e nazionali del Pd avrebbero versato meno di quanto dovuto (la famosa ‘lista nera’ di Francesco Boccia). E citano, tra gli altri, il deputato Stefano Graziano ed il sindaco di Caserta Carlo Marino. Ma in quella lista ci sarebbe anche lo stesso Gennaro Oliviero.

Fatto sta che, ad oggi, il Pd Caserta sembra davvero una macchina ingolfata, che non riesce più a mettersi in moto. Le guerre intestine stanno macerando anche gli ultimi virgulti Dem. Con buona pace di chi ci crede davvero.

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