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Le elezioni fanno esplodere la guerra nel Pd. E’ già rissa Picierno-Oliviero

Contestata la scelta di Di Iorio a Sessa. L’europarlamentare: “Nessun iscritto certificato in tutta la federazione provinciale”. Il presidente del consiglio regionale: “L’estraneità al territorio la Picierno a fare affermazioni poco adeguate alla realtà”

Elezioni: nuovo giro, vecchie polemiche. Nel Partito democratico di Caserta è esplosa di nuovo la guerra politica, come accade, del resto, in quasi ogni appuntamento elettorale in Terra di Lavoro. Le tensioni, del resto, erano state evidenziate già prima della consegna delle liste per le amministrative di sabato scorso, quando l’ex deputata Camilla Sgambato aveva denunciato il mancato appoggio di una parte del gruppo dirigente alla candidatura di Costantino Leuci a Piedimonte Matese.

Il caso Sessa e la candidatura di Di Iorio

Poi è stata la volta di Sessa Aurunca. Prima col commissariamento del tesseramento da parte del segretario nazionale Enrico Letta. Poi con le ombre gettate sul candidato sindaco Lorenzo Di Iorio, appoggiato dal presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero (che a Sessa è il deus ex machina del Pd), accusato di essere stato legato politicamente all’ex sottosegretario Nicola Cosentino. Proprio questa vicenda (Di Iorio ha già annunciato una denuncia) ha fatto esplodere la rissa tra l’europarlamentare Pina Picierno (che aveva evidenziato il ‘no’ al candidato sindaco anche per questo) ed Oliviero.

Picierno: "Accordi con Lega e Fratelli d'Italia mimetizzate in liste civiche"

L’europarlamentare ha attaccato: “Io sono garantista sempre, ma qui il garantismo non c'entra proprio niente, perché non é di processi che discutiamo ma di scelte politiche. Il Pd che conosco io è il partito che ha fatto della credibilità delle proprie proposte elettorali e della democrazia interna la propria cifra. Ecco, nel comune di Sessa tutt'e due i principi sono stati oggettivamente cancellati”. E si domanda: “E' credibile lasciare spalancate le porte a scorribande del ceto politico della destra, dopo aver sfiduciato il proprio sindaco Pd? E' credibile mimetizzare in liste civiche Lega e di Fratelli d'Italia e stringervi alleanze? Sono stati rispettati i criteri di approvazione della lista, come prescritto dallo statuto, considerato che un numero consistente di iscritti del circolo locale chiedeva una discussione in assemblea? Se almeno una di queste domande avesse avuto risposta affermativa, non sarebbero stati necessari i provvedimenti sul tesseramento che prontamente sono stati presi dalla dirigenza nazionale del Pd, che ringrazio”.

"A Caserta non esistono iscritti ufficiali del Pd"

Ma in realtà la Picierno svela anche altro: “Grazie a questa vicenda e alla sacrosanta e riconosciuta richiesta di convocazione dell’assemblea del circolo, i funzionari del nazionale hanno “scoperto” che in tutta la federazione il tesseramento non risulta certificato negli ultimi due anni. Cosa significa? Che non esistono iscritti ufficiali, che non esiste una anagrafe riconosciuta della federazione provinciale di Caserta. E io stessa, incredibilmente, non risulto iscritta. La dico meglio: nessun militante, segretario locale, dirigente del Pd della provincia di Caserta risulta ufficialmente iscritto e cosa sia accaduto al tesseramento negli ultimi tre anni, alle quote versate dagli iscritti, resta un mistero che certamente sarà chiarito. Per adesso, ahimè, abbiamo molte domande e poche risposte.  Quindi evitiamo di buttarla in caciara. C'è chi crede che il Pd sia una comunità credibile e democratica. C'è chi invece confonde la credibilità con le carovane elettorali, le regole con la tracotanza”.

Oliviero: "Comode riflessioni sui social, servono azioni concrete"

La replica di Oliviero è arrivata sempre tramite social: “Non amo la polemica, sono uomo concreto e realista, vivo sul territorio per sostenerne il bisogno e mai ho pensato alla politica quale treno per raggiungere obiettivi personali.  Il mio impeto e la passione per il territorio provinciale e le comunità in esso rappresentate non possono da nessuno essere confusi con le dimensioni di una carovana elettorale a cui più di uno e la stessa Picierno si sono più volte aggrappati. E’, purtroppo, l’estraneità al territorio che porta la Picierno a fare affermazioni poco adeguate alla realtà.  Sono 31 i comuni al voto in provincia di Caserta.  Tre, tra cui la città capoluogo, con più di 15 mila abitanti. Sarebbe preferibile che alle comode e distaccate "riflessioni" sui social si sostituissero azioni concrete per affermare e solidificare la radice del partito e le possibilità di vittoria dei nostri candidati. Un vulnus peraltro rilevato e denunciato dallo stesso segretario cittadino del PD di Caserta Enrico Tresca”.

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