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Dimissioni di Villano, Graziano fa muro: "Fuori dal Pd chi minaccia"

Il consigliere regionale chiede al segretario di respingere l'addio. L'ex consigliere di Aversa Golia: "Serve una mobilitazione nel partito"

Il Partito democratico, almeno in parte, prova a fare quadrato attorno a Marco Villano, che oggi ha annunciato le sue dimissioni da vice segretario provinciale in seguito a “minacce” ricevute da un altro iscritto ai Democrat casertani. “Esprimo piena solidarietà a Marco Villano - ha affermato il consigliere regionale Stefano Graziano - comprendo la sua amarezza e la sua rabbia ma chiedo al segretario provinciale Emiddio Cimmino di respingere le dimissioni. Non si possono tollerare atteggiamenti che nulla hanno a che fare con la normale dialettica politica e che minano il processo in corso nel partito a Caserta, per il quale abbiamo lavorato tantissimo negli ultimi mesi. Se qualcuno pensa di imporre la sua linea con minacce e intimidazioni può riaccomodarsi fuori dal Partito Democratico”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’ex consigliere comunale di Aversa Alfonso Golia. “Esprimo piena solidarietà a Villano che ha deciso di rassegnare le dimissioni da vicesegretario provinciale del Partito Democratico denunciando minacce e intimidazioni da parte di un iscritto. Invito tutti a una grande mobilitazione. Chi agisce in un determinato modo deve essere messo alla porta, danneggia tutti noi che crediamo nella politica come servizio alla comunità. Mi auguro che Marco resti al suo posto e che ci sia una risposta forte di tutta la comunità democratica della provincia di Caserta. Se il Pd dovesse tollerare chi minaccia un compagno di partito non può essere la mia casa. Io però penso che il Pd sia un'altra cosa”.

L'europarlamentare Pina Picierno ha sottolineato come "le dimissioni da vicesegretario provinciale sono un fatto molto grave, che richiama tutti noi ad una seria assunzione di responsabilità. Non é possibile tollerare o assecondare atteggiamenti che non hanno nulla di democratico e che sono lontani anni luce dal fisiologico confronto all’interno di un partito. Mi associo quindi all’invito del collega Stefano Graziano: Se qualcuno pensa di imporre la sua linea con minacce e intimidazioni può riaccomodarsi fuori dal Partito Democratico”.

Per il capogruppo del in Provincia Raffaele Guerriero "questi atteggiamenti, di litigiosità, di aggressività, non devono assolutamente esistere. Il dialogo sereno, il confronto leale e pacato sono le condizioni per un Partito che ha voglia di ritornare vincente. Le continue lotte, generano odio e divisioni. E non dobbiamo meravigliarci che persone che credono fermamente nella politica sana si allontanano o si avvicinano dove questo non accade".

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