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Regionali 2020. I 5 Stelle lanciano Costa presidente, la Sinistra li segue ma il Pd campano 'ufficializza' De Luca

Ciarambino propone il ministro per la Campania. La direzione regionale dei Democrat avanti col governatore uscente: l’ultima parola a Zingaretti. La mancata intesa paralizza gli aspiranti consiglieri

Da un lato arriva ufficialmente il nome attorno al quale aprire una trattativa “su scala anche nazionale”. Dall’altro la conferma del governatore uscente. E’ stata una giornata importante quella di oggi per le trattative sull’asse Pd-5 Stelle in Campania. Ad accendere la giornata è stata Valeria Ciarambino, capogruppo grillino in consiglio regionale, che in mattinata ha fatto ufficialmente un passo indietro lanciando la proposta della candidatura a governatore in Campania di Sergio Costa, attuale ministro all’Ambiente, il generale ‘eroe’ della Terra dei Fuochi, molto conosciuto in provincia di Caserta per le sue indagini ambientali, e per aver scoperto, a Calvi Risorta, quella che egli stesso definì la più grande discarica di veleni tombati d’Europa. “La Campania, la mia terra, è più importante di me stessa, delle mie ambizioni personali, e credo che noi abbiamo il dovere di dare risposte e lavorare per restituirle finalmente un futuro nuovo - ha affermato la Ciarambino - Per far questo è essenziale riuscire a parlare a tutti coloro che hanno a cuore il destino della Campania, anche a quei cittadini che, pur condividendo i nostri stessi valori, non si sono mai riconosciuti nel nostro Movimento. Con umiltà sento di dire che c'è una persona più capace di me di parlare a tutti. Questa persona per me è Sergio Costa oggi ministro dell'ambiente, un uomo dello Stato, che da generale dei carabinieri ha combattuto contro chi ha avvelenato l'ambiente”. 

Sinistra Italiana ci sta: "Passo avantin importante"

Parole che hanno ottenuto subito la reazione del gruppo di Sinistra Italiana che, in una nota a firma di Tonino Scala, coordinatore regionale della Campania, ed Antonio Dell’Aquila, coordinatore provinciale di Caserta, ha appoggiato la scelta: “La proposta della candidatura a presidente della regione Campania del Ministro Costa è un passo avanti di notevole importanza nella vicenda delle prossime elezioni regionali, sia per la figura proposta sia per la generosità della rinuncia personale compiuta.  Un passo che dimostra come sia  possibile determinare le condizioni per superare uno stallo dovuto a interdizioni e veti reciproci.  Consideriamo non sufficiente la riproposizione di una quadro politico-amministrativo evidentemente logorato e non in sintonia con i cittadini. Siamo preoccupati da un arroccamento sterile e votato esclusivamente a una propaganda senza rapporto con la difficile situazione in cui versano, solo per stare ai dossier più critici, il sistema economico, il welfare, la sanità”.

Ma il Pd campano 'ufficializza' De Luca

Prese di posizioni che sono arrivate a poche ore dalla riunione della direzione regionale del Partito democratico ma che, almeno per ora, non sono riuscire a scalfire la posizione dei Dem. Anzi, la direzione ha approvato la relazione del segretario regionale Leo Annunziata che ha ufficializzato la candidatura a presidente della Regione Campania di Vincenzo De Luca, pur lasciando aperto uno spiraglio per l’intesa coi 5 Stelle. “Il Pd individua nel presidente uscente della Campania il futuro candidato alle Regionali, come centro apicale di un campo largo di centrosinistra - ha affermato - Abbiamo fatto un invito ai Cinque Stelle di aprire un discorso programmatico con noi, perché non ci sfugge il quadro nazionale”. Annunziata ha poi aggiunto di aver proposto “alla direzione del Pd campano di comporre una delegazione con me e i cinque segretari provinciali dem per avere rapporti con le altre forze politiche che intendono costruire una coalizione di centrosinistra”.

L'ultima parola spetta a Roma. I candidati al Consiglio restano 'in attesa'

Trattative concluse? Ancora no. Perché se è vero che dalla Campania è giunta l’investitura ufficiale per De Luca, non va sottovalutato che ci sono anche altre trattative in bilico nel resto d’Italia e che oggi, i Dem, sono ancora al governo coi 5 Stelle. Quindi l’ultima parola spetterà comunque al segretario nazionale Nicola Zingaretti ed alle trattative che ci saranno anche nelle altre regioni al voto in primavera. La situazione va considerata ancora “in divenire” e questo può ancora portare variazioni nella scelta dei papabili consiglieri regionali. In caso di accordo Pd-5 Stelle, infatti, ad oggi aumenterebbero le chance di vittoria della coalizione e provocare la riflessione di alcuni aspiranti consiglieri regionali che, ad oggi, restano 'in attesa'.

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