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Pd, scoppia un'altra bufera: "Candidato consigliere che amministra insieme alla Lega"

La denuncia della Sgambato che chiede provvedimenti. Nel mirino un uomo di Gennaro Oliviero

Col problema di una lista in bilico per il problema delle firme raccolte e con una segreteria convocata che deve discutere delle dimissioni del segretario provinciale Emiddio Cimmino, esplode un altro caso all'interno del Partito democratico di Caserta: la presenza nella lista 'Democratici per Caserta' di un consigliere che governa insieme a pezzi di centrodestra, in particolare con la Lega. A denunciare il caso ed a sollevare un nuovo polverone politico è l'ex deputata di Santa Maria Capua Vetere Camilla Sgambato, membro della segreteria nazionale di Nicola Zingaretti, che oggi ha dovuto incassare la mancata indicazione nella squadra dei sottosegretari e che attende le decisioni della commissione elettorale della Provincia di Caserta per l'accettazione della lista Democratici per Terra di Lavoro a cui lei ha lavorato insieme con Stefano Graziano e Pina Picierno.

“Le prossime elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Caserta - afferma la Sgambato - rappresentano una tappa importante per il Partito Democratico: negli ultimi due anni il nostro Partito è stato coerentemente all'opposizione del presidente Magliocca, la cui gestione non esitiamo a definire assai fallimentare. Era fondamentale, e lo abbiamo fatto, mettere in campo liste forti e aperte tanto agli amministratori iscritti al partito quanto a sindaci e consiglieri che, pur non avendo ancora la tessera in tasca, si rivedono nei nostri valori ed in quelli del centrosinistra, e che devono essere alternativi al centrodestra di Magliocca e alla Lega di Salvini, perché la battaglia per costruire l’alternativa al populismo e alle destre va fatta nella società ma anche nelle istituzioni. Proprio per questi motivi, è evidente che quanti condividono esperienze amministrative e siedono nei Consigli Comunali fianco a fianco con esponenti e dirigenti della Lega e di altre formazioni di centrodestra all’interno di maggioranze trasversali, non avrebbero dovuto oggi trovare spazio come candidati nelle nostre liste del Pd, nè tantomeno domani potranno mai far parte del gruppo consiliare del nostro partito in seno al Consiglio Provinciale". 

Il riferimento della Sgambato sembra essere la candidatura di Carlo Russo nella lista 'Democratici per Caserta' a cui hanno lavorato Gennaro Oliviero e Nicola Caputo. Il consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere (che è anche consigliere provinciale uscente), infatti, è oggi in maggioranza insieme col coordinatore provinciale della Lega Salvatore Mastroianni, in un'amministrazione 'civica' guidata da un altro ex Pd, Antonio Mirra. "Da presidente del Pd provinciale - aggiunge Sgambato - chiedo al segretario e alla segreteria tutta di impedire manovre di trasformismo che non sarebbero comprese dai territori e che tanto male hanno fatto finora al nostro partito. Chiedo altresì al segretario e alla segreteria di assumere tutte le determinazioni del caso di fronte ad eclatanti casi di violazione del nostro Statuto. Se non dovesse esserci attenzione a tale sollecitazione, dovremmo prendere atto che l’assetto della segreteria provinciale non risponde alla esigenza di superamento di negative pratiche politiche che, purtroppo, anche in tempi recenti, hanno penalizzato il nostro partito e mortificato l’impegno di tanti amministratori, iscritti e simpatizzanti che tutti giorni si oppongono all’opportunismo e alla politica dell’odio e della paura così presente in questa delicata fase storica. Tra l’altro, alla luce anche dei cambiamenti di questi giorni, immagino che una correzione della riforma elettorale per il governo del Paese debba necessariamente rivedere anche quella per le Province, profondamente svuotate di ogni strumento di condivisione: il Presidente è l’unico “dominus” dell’Ente e noi, come sempre, saremo alternativi ed oppositori di Magliocca e del centrodestra a trazione Lega. Da dirigente del partito democratico provinciale e nazionale sento la responsabilità e la necessità di scegliere e di tenere la schiena dritta nei confronti di episodi incomprensibili agli occhi della nostra comunità provinciale, certa che solo così troveremo ampia condivisione tra i nostri militanti, dirigenti e semplici iscritti. Se non dovesse trovare attenzione questa nostra richiesta di buona pratica politica, verrebbe meno la nostra fiducia nei confronti della attuale dirigenza provinciale, non potendo omologarci in silenzio a questi comportamenti, saremmo costretti a portare a tutti i livelli politici la denuncia per aprire un confronto sui temi del vero rinnovamento e rilancio del nostro partito”.

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