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ELEZIONI Pd e Psi contro 'Città Visibile': "Ecco perchè è saltato l'accordo"

I due partiti contro la civica di Vincenzo Tosti

Del mancato accordo tra il gruppo guidato da Vincenzo Tosti e la ‘coalizione’ formata da Partito Democratico e Partito socialista abbiamo già parlato ma alle ‘accuse’ di ‘Città Visibile’ i due partiti di centrosinistra hanno voluto replicare provando a mettere i punti sulle ‘i’.

La squadra di Tosti riferiva infatti che l’accordo sarebbe saltato sui nomi da presentare “perché noi vogliamo tutte figure nuove rispetto alle passate amministrazioni” ma dal Partito democratico e dal Partito socialista arriva un’altra versione: “Abbiamo accettato, in maniera inequivocabile, una linea di demarcazione netta rispetto ad un sistema di governo che ha caratterizzato le ultime esperienze amministrative e che ha prodotto la situazione che è sotto gli occhi di tutti. Soprattutto crediamo che c’è fortemente bisogno di una collaborazione collegiale, nel rispetto dei ruoli istituzionali e politici tutti, e non del “leader maximo”. Un principio sancito, ripetiamo, ben prima degli incontri con il Collettivo. Ma il percorso di condivisione, invece, si interrompe quando, senza alcuna valida motivazione, se non quella legata ad una forte autoreferenzialità, i rappresentanti di Città Visibile nell’ultimo incontro fra le delegazioni, dicono, quasi come un “diktat”, che la loro unica garanzia politica era solo una loro eventuale candidatura a sindaco, facendo notare una carenza di fatto della concezione di coalizione e confronto equo tra le parti. Nel contempo “mortificando”, si spera in buona fede e per mera inesperienza politica, non i due partiti storici della sinistra ortese, PD e PSI, che nulla hanno da dimostrare (e che, comunque, sono sempre disponibili a fare un’analisi seria e completa di quanto accaduto sul nostro territorio), ma mortificando le tantissime potenzialità, fatte di giovani e professionisti, che può vantare la città di Orta di Atella e che possono tranquillamente e sicuramente meglio interpretare i criteri condivisi per la guida del progetto”.

Il Partito democratico e il Partito socialista italiano riferiscono che “nessuno ha posto veti sull’eventualità che il candidato sindaco potesse anche essere espressione del collettivo. Abbiamo solo evidenziato, e lo continueremo a fare in ogni sede, che la scelta della guida del progetto, fermo restando il rispetto di principi che abbiamo condiviso, dev’essere frutto di un ragionamento politico di coalizione e non di una singola parte. Purtroppo o per fortuna, è la Politica. Auspichiamo in questo che possano fare una riflessione più approfondita su tali punti, e ci riteniamo sempre pronti a qualsiasi forma di confronto leale, che presupponi però una pari dignità tra le parti in campo”.

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