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ELEZIONI La scommessa da batticuore di Zannini, il centrodestra frammentato ed il fantasma dei 5 Stelle

Dentro il voto delle Amministrative. Il ballottaggio potrebbe far ‘godere’ il Pd

Erano da poco passate le ore 22 di lunedì sera, le schede da scrutinare a Mondragone erano meno di 2mila, quando arriva il messaggio che, nel quartiere generale di Francesco Lavanga, era atteso da ore. “Abbiamo vinto al primo turno”. Pochi minuti e sui social spunta una foto del consigliere regionale Giovanni Zannini insieme al neo consigliere comunale Marco Pacifico, che mostrano la foto di un famoso ‘anti acido’. Uno sfottò dedicato a chi, gli avversari, avevano sperato fino alla fine di andare al ballottaggio.

Zannini ha portato a casa il risultato sperato, anche se con qualche preoccupazione di troppo. Francesco Lavanga si è dimostrato un candidato debole, capace di andare ben 13% sotto le liste. “Vincerermo col 70%” aveva scritto sui social Zannini il giorno in cui veniva ufficializzata la candidatura di Achille Cennami a sindaco. Le liste gli hanno quasi dato ragione, ma se Lavanga fosse arrivato al ballottaggio Zannini ed il Patto Civico avrebbero visto le streghe. Così non è stato: la scommessa rischiosissima è stata vinta ed il consigliere regionale ha di che essere soddisfatto oggi.

Questo anche perché il centrodestra, a Mondragone, ha scelto la strada della frammentazione. Si sperava che la presenza di tanti e diversi candidati (oltre Cennami, sostenuto dai vari Schiappa, Bertolino e Marquez) c’era in campo anche Alessandro Pagliaro di Forza Italia e la coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia Rachele Miraglia (seppur con una lista civica). Dividi et impera, si era sperato. Ma non è bastato per arrivare al ballottaggio.

Dove invece c’è arrivato un altro candidato di area centrodestra, Ferdinando Brogna, che a Capua dovrà vedersela al secondo turno contro il candidato del Pd Adolfo Villani. Il risultato finale dipenderà da cosa decideranno di fare gli altri due candidati a sindaco, entrambi della stessa area di Brogna: Carmela Del Basso e Paolo Romano. Insieme hanno dimostrato di valere il 40% dei voti. Se il centrodestra fosse andato unito al primo turno, forse non ci sarebbe stata partita per il centrosinistra. Ma la storia, come si suol dire, non si fa coi “se”, ma coi numeri. Quelli che condannano, oggi, il Movimento 5 Stelle a ruolo di fantasma della politica casertana. Un’unica lista presentata, a Capua. Dove sono arrivati tutti i big del partito a dar man forte ai candidati (con in testa l’ex premier Giuseppe Conte). Il risultato è stato a dir poco deludente: meno del 4% di voti (da 1500 preferenze dell’ultima tornata amministrativa alle 341 di domenica), l’ex candidato sindaco Roberto Caiazzo che racimola appena 79 preferenze personali ed un futuro molto nebuloso.

Il Partito democratico, per ora, resta in apnea. Tutto dipenderà dal risultato del ballottaggio di Capua. Se Villani non riuscirà a portare a casa la vittoria, ci sarà da interrogarsi sul ruolo del partito leader del centrosinistra che, a Mondraogne, ha fatto scelte civiche (seppur col candidato sindaco democrat Cennami). In caso di successo, invece, si potrà godere. Perché, come nel calcio, il bel gioco conta, ma, a conti fatti, le vittorie restano nella storia.

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