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Elezioni 2020. Vertice del centrosinistra: Pd e Italia Viva non si 'scoprono'. In Forza Italia aumentano gli aspiranti sindaci

Rumors su due donne tra Democrat e renziani. Lunedì la riunione della coalizione del centrodestra

Si prova a stringere il cerchio a Marcianise in vista delle elezioni amministrative. Giovedì sera si è svolta nella sede del Partito democratico la riunione del centrosinistra alla quale hanno partecipato esponenti del Pd, di Italia Viva e di alcuni rappresentanti di liste civiche. Assente, invece, il movimento Terra di Idee di Alessandro Tartaglione che aveva già chiesto nei giorni scorsi di voler conoscere i nomi dei papabili per la candidatura a sindaco della coalizione (che ad oggi ancora non ci sono). 

La nota ufficiale, i rumors e poche certezze

Al termine della riunione è stata diramata una nota nella quale si legge:“Il centrosinistra prosegue convinto nel lavoro di formazione delle liste e di scrittura del programma elettorale, premesse necessarie per addivenire, con metodo che consenta a tutti di mettersi parimenti in gioco, all’individuazione del candidato a sindaco dello schieramento. Queste in estrema sintesi le conclusioni di un confronto, ricco di proposte e di idee di vivo interesse per la città, articolato in modo vivace e appassionato, nel quale è emersa con vigore la voglia di queste forze politiche di riattivare i processi democratici di partecipazione e di riannodare i fili del discorso con la cittadinanza. Dalla discussione è venuto fuori che il  centrosinistra può senza remore candidarsi alla guida del governo della città, perché dispone di uomini, energie, idee, che con la stessa sono in  piena sintonia. L’incontro di ieri, tenuto nella sede del PD, dopo aver delineata la cennata proposta politico-programmatica, s’è  chiuso con l’istituzione di un tavolo di confronto permanente, con il compito, per il prossimo ravvicinato appuntamento, di stringere sulla predisposizione delle regole del procedimento di scelta del candidato dello spiegamento di centrosinistra”. In realtà, nelle ultime ore sono circolati con forza due nomi quali possibili candidature a sindaco: si tratta di Milena Taddia (vicina a Dario Abbate e Pino Moretta) e Telia Frattolillo, ex consigliere comunale, considerata vicina a Filippo Fecondo di Italia Viva, ma comunque ancora iscritta al Pd. Rumors, per ora, che si aggiungono alla certezza del legame con l’avvocato Ciro Foglia, indicato quale commissario liquidatore al Consorzio Aurunco di Bonifica di Sessa Aurunca grazie ai ‘buoni uffici’ in Regione del consigliere Gennaro Oliviero, a cui sono legai proprio Dario Abbate e Pino Moretta. Ma quello che bisognerà capire è se effettivamente Dario Abbate (e dopo di lui Filippo Fecondo) faranno realmente un passo indietro rispetto alle aspirazioni personali. Solo dopo si potrà iniziare ad avere qualche certezza in più

Il centrodestra aspetta, Forza Italia si divide?

Lunedì, invece, sarà il turno del centrodestra. L’incontro servirà per chiarire meglio alcuni aspetti sulle alleanze (in particolare per le liste civiche) ed anche per iniziare a mettere sul tavolo i nomi dei candidati a sindaco. Ogni partito della coalizione dovrebbe avanzare delle proposte e questo sta provocando un po’ di tensioni sia nella Lega che, in particolare, in Forza Italia. I seguaci di Matteo Salvini avrebbero due opzioni sul tavolo: Anna Arecchia e Pasquale Salzillo. La prima rappresenterebbe la novità, la seconda l’esperienza, in un percorso comune iniziato con la Lega in tempi non sospetti. Quel percorso che, ad oggi, sembra sbarrare la strada ad una candidatura a sindaco di Carmen Ventrone, ex consigliere di maggioranza dell’amministrazione capeggiata da Antonello Velardi. I berlusconiani, invece, con l’arrivo del medico Antonio Tartaglione, hanno visto aumentare gli aspiranti alla candidatura. Oltre all’ex sindaco, infatti, hanno dato la disponibilità anche Pasquale Tartaglione, Francesco Mennella e Mimmo Moriello. Chiaro che, in queste condizioni, Forza Italia rischia di dividersi prima di sedersi al tavolo con gli altri alleati. Il rischio, neanche troppo velato, è che se, da un lato e dall’altro, si continuerà a tirare la corda, la stessa si possa spezzare. E che la scelta del candidato venga spostata sul tavolo provinciale del centrodestra.

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