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“Marino, siamo alla farsa. Agita lo spettro della Lega per gli accordi. In 5 anni ha fatto tutto il contrario di ciò che afferma”

La lettera del professore Tanzarella (Speranza per Caserta): "Gridano che non bisogna far vincere la destra, forse non si sono accorti che è proprio la destra ad aver governato Caserta con Marino"

“Marino, siamo alla farsa. Una richiesta irricevibile da un politico di destra”. Inizia così la lettera che il professore Sergio Tanzarella, tra gli ideatori del Movimento ‘Speranza per Caserta’ ha indirizzato al sindaco Carlo Marino che ha chiesto a tutte le forze “anti razziste” di convergere su di lui al ballottaggio. ‘Speranza’ ha annunciato di non volersi schierare e Tanzarella è tornato ad attaccare il primo cittadino.

“Per quanto si sia avvezzi all’inverosimile e all’inimmaginabile nell’osservare i politicanti di Caserta devo ammettere che le dichiarazioni lette in questi giorni sopravanzano le più tetre delle previsioni. Con un appello il signor Marino cerca alleanze per il ballottaggio e lo fa con dichiarazioni che sarebbero legittime e apprezzabili per qualsiasi candidato sindaco ad esclusione di sé stesso e di Del Gaudio (già sindaco di Caserta anche lui e prima ancora assessore) entrambi responsabili del disastro economico in cui versa la città” spiega.

“Marino dimentica di avere governato Caserta negli ultimi 5 anni ed avere operato in direzione esattamente opposta da ciò che dichiara, arrivando fino al punto di sostenere che nella sua azione amministrativa sta lavorando da anni alla nascita dell'azienda speciale dei servizi sociali, l'istituzione di società in house per la gestione dei servizi pubblici essenziali e ancora la realizzazione di un grande parco urbano dei Colli Tifatini e della foresta urbana nell’area ex Macrico per cui è stata confermata la destinazione urbanistica F2 anche in questa consiliatura. Tutti progetti nei quali la sua amministrazione si è impegnata a fare esattamente il contrario ispirandosi alla esternalizzazione più spinta e con concessioni vantaggiosissime per i gestori ed esosissime per i cittadini e abbandonando di fatto ogni intervento di servizio sociale. Incredibile è poi la promessa di una foresta urbana da parte di chi per 5 anni gli alberi li ha solo tagliati o fatti potare da incompetenti mettendo il conto sulle spalle dei contribuenti e dei dissesti presenti e futuri che lo stesso Marino sin dai tempi da assessore ai Lavori Pubblici di Forza Italia ha contribuito a provocare e come sindaco del Partito Democratico ad accrescere. Chiude l’elenco una affermazione totalmente falsa sull’area Macrico, infatti nella scorsa consiliatura non è stata approvata nessuna destinazione urbanistica sul Macrico. È stata invece respinta la richiesta dei consiglieri di Speranza per Caserta e di circa 2500 cittadini che chiedevano con l'associazione Macrico Verde di qualificarla F2. Una richiesta più volte reiterata in questi 20 anni è costantemente ignorata o bocciata da tutti i sindaci e dalla quasi totalità dei consiglieri comunali. Questa bugia, quindi, è il suggello che rende ulteriormente irricevibile il suo appello”.

“Noto che nonostante i trascorsi di Marino (colonna di Forza Italia del recente passato, assessore ai Lavori Pubblici della giunta Falco e sindaco del Partito Democratico che ha portato nell’abisso la città con scelte che nulla hanno con le idealità della sinistra) egli ottiene l'appoggio diretto e indiretto di un Centro Sociale e di altre organizzazioni che ad arte agitano lo spettro della Lega. Gridano che non bisogna far vincere la destra, forse non si sono accorti che è proprio la destra ad aver governato Caserta con Marino in questi ultimi cinque anni. Il resto è questione di sigle, di nominalismi buoni per ingannare i nostalgici. Infatti, si tratta della solita messinscena per convincere a scegliere il meno peggio quando invece dinnanzi abbiamo solo il peggio. Attribuire al solo Salvini le odiose politiche anti immigrati e antiumane è palesemente un falso. Il finanziamento italiano alla Libia per la repressione dei migranti rimonta ai governi Prodi e D'Alema fino ai lager libici realizzati negli anni di Minniti ministro dell'Interno e oggi presidente di MedOr della Leonardo s.p.a. da cui dipendono non poche industrie di armamenti e sistemi d’arma impegnate a progettare, fabbricare ed esportare la morte. E che dire della ex ministra della Difesa Pinotti e della sua esternalizzazione dei confini? E il falso ambientalista pro nucleare Chicco Testa? E il presidente della regione Campania De Luca in sei anni ha fatto un atto che possa essere definito di sinistra e non legato alla pura demagogia e al delirio di onnipotenza? E il suo rampollo catapultato, da Salerno a Caserta nel silenzio ossequioso del locale Partito Democratico, per divenire deputato cosa ha compiuto di sinistra in Parlamento? E come spiegare che la pseudo sinistra più volte al governo nulla ha fatto per abrogare l'odiosa legge Bossi-Fini che di fatto, dopo oltre vent'anni, è ancora in vigore? Mi fermo qui per ragioni di spazio, ma l'elenco potrebbe certo continuare”.

A me appare che per non pochi questo genere di pseudo sinistra sia un buon affare. Non condanno gli affari purché siano onesti e nella legalità, ma vorrei che essi fossero totalmente distinti dal volontariato e dall’impegno civico gratuito che non si lascia coinvolgere in bandi, progetti, finanziamenti, gestioni. Che insomma non tocca denaro e che ha nei confronti dei poteri la necessaria distanza per esercitare il dovere della critica e del dissenso. Scorgo invece troppe commistioni e interessi che anche quando restano nella legalità (e non sempre vi restano) creano le condizioni per complicità, silenzi, omissioni, patteggiamenti. In alcuni casi il disagio sociale potrebbe rischiare di essere utilizzato come arma di ricatto nei confronti del potere e dell'ordine pubblico per rivendicare benefici e gestioni in esclusiva e forse anche per ottenere il consenso di coloro che sono stati aiutati. Dunque, questo agitare nostalgicamente la banderuola della sinistra contro il pericolo dell'invasione leghista non regge. E non perché a Caserta la Lega e i suoi alleati non siano pericolosi, ma perché chi apparentemente vi si oppone ne condivide metodi e interessi, se non addirittura vi si trova biograficamente coinvolto come Marino e parte della sua passata e futura raccolta di consiglieri comunali. Considerato tutto questo, appare ulteriormente incredibile rivolgersi agli elettori – come fanno quelli di Caserta decide – invitandoli pleonasticamente a votare secondo coscienza. Perché? Come si dovrebbe votare se non secondo coscienza? E qui la coscienza indica chiaramente che non si può e non si deve votare né l'uno e né l'altro proprio per ciò che rappresentano: gruppi di potere economico impegnati, nel migliore dei casi, negli affari e non per il bene di Caserta. Anche con buone intenzioni - che immagino animino alcuni - si finirà per diventarne complici. Un fine anche buono non giustificherà mai mezzi cattivi. Infatti, anche il fine buono finirà per esserne inquinato. È una complicità che Speranza per Caserta ha sempre rifiutato e che ne fa, purtroppo, una esperienza unica in città. Ne consegue l'impegno per una opposizione che in questi anni non è stata né blanda né arrendevole ma ferma e indisponibile ad ammiccamenti e patteggiamenti e per questo, talvolta anche violentemente e volgarmente, avversata e isolata da tutte le maggioranze e da tutte le minoranze accomunate dai medesimi intenti e servitù. Si ricordi per tutte la vergognosa questione dei gettoni di presenza per i consiglieri comunali convocati in commissione ogni giorno della settimana per discutere e decidere del nulla con un danno per le casse comunali di centinaia di migliaia di euro ogni anno”.

Per questo motivo l'invito di Marino è irricevibile e non credibile. Le nostre concezioni del mondo, della politica, delle relazioni umane, della lealtà sono opposte e inconciliabili. Adesso dopo anni di persecuzioni personali e delle nostre idee vorrebbero che si cancellasse tutto, un invito all’amnesia mentre ricordiamo perfettamente chi è, cosa ha fatto e sappiamo che cosa continuerà a fare. Non si deduca da ciò che destra e sinistra non esistono più. È vero, invece, che in questo pantano civile di amoralità diffusa vi sono sempre meno donne e uomini disposti a sostenere i valori del riconoscimento della dignità di tutti gli esseri umani e della giustizia sociale, valori che non hanno nulla a che vedere con la pseudo sinistra proclamata ad ogni tornata elettorale e smentita da una gestione politica che persegue gli interessi di ristrettissime lobby di affaristi (non raramente contigue al mondo criminale) e non quelli previsti dai primi articoli - mai attuati - della nostra Costituzione”.

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