Alleanze ed un po’ di caos, ma la mossa di Italia Viva preoccupa il Pd. Sindaco: ipotesi Iarrobino
I Dem temono che se il progetto dovesse andare avanti, il fronte ‘pro Marino’ potrebbe scollarsi. Trapassi nega di aver partecipato alla riunione. Speranza ne approfitta per attaccare ‘Io firmo per Caserta’ per il ‘doppio ruolo’ di Fabrocile, che rischia di diventare un problema
La mossa di Italia Viva di riunire, attorno allo stesso tavolo, tante associazioni e movimenti che stanno lavorando in vista delle prossime elezioni amministrative a Caserta, ha creato non poche polemiche e tensioni. Colpa, in realtà, di alcune comunicazioni ufficiali relative alle presenza alla riunione di Luigi Bosco (Noi Campani) ed Enrico Trapassi (Azione e partecipazione), che sono state poi rettificate.“Mai incontrati i rappresentanti di Italia Viva e mai partecipato a nessun tavolo promosso da loro. Chi conosce me, la nostra associazione ed il nostro impegno sul territorio sa bene che siamo distanti anni luce da tutti quelli che hanno sostenuto l’amministrazione Marino” ci ha tenuto a sottolineare Enrico Trapassi.
La nota è servita anche a Michele Miccolo, coordinatore di Speranza per Caserta, per tornare ad attaccare il gruppo di ‘Io Firmo per Caserta’ per la presenza del consigliere Antonello Fabrocile. “Sappiamo già tutti che queste sceneggiate servono a poco di fronte all’evidenza della realtà. Italia Viva, così come anche Battarra (Enzo, consigliere comunale, nda), sono in consiglio comunale e, dopo mesi di lamentele, non hanno compiuto un solo singolo gesto politico per liberare questa città da Marino e dal suo apparato di potere solo per amore della poltrona e del relativo gettone di presenza. Scopriamo che Io firmo è rappresentato da Antonello Fabrocile (che siede in consiglio con i voti di Speranza dopo aver tradito il suo mandato) avvalorando la tesi di chi sostiene che questa lista è un’autentica lista civetta allestita per compiacere il sindaco Marino che pensava, inutilmente, di sottrarci candidati e voti”. In realtà Fabrocile era alla riunione, così come chiarito successivamente, in quanto rappresentate di Articolo Uno con Alessandro Tartaglione. Ma la posizione del consigliere ‘ex Speranza’ dovrebbe essere chiarita, perché il suo doppio (a volte triplo) ruolo rischia di creare qualche imbarazzo (così come accaduto). 'Io firmo per Caserta', invece, è tra gli assenti del vertice nella sede di Italia Viva.
Chiariti tutti questi aspetti, c’è però un dato che va sottolineato. La mossa di Italia Viva ha preoccupato (e non poco) il Partito democratico che sostiene il sindaco uscente Carlo Marino. Accomunare tante sigle e movimenti potrebbe essere un fattore disgregante per chi, all’interno dei Democrat, spera ancora di poter realizzare una mega corazzata di centrosinistra, a cui aggregare la lista ‘Patto per Caserta’ (a cui stanno lavorando i vari Marzo, Esposito ed il consigliere regionale Giovanni Zannini) che potrebbe risultare l’ago della bilancia decisivo. Ma per raggiungere l’obiettivo (fondamentale per poter solo immaginare una vittoria al primo turno) c’è bisogno di tenere la coalizione unita. Cosa che, per ora, non sta avvenendo.
Ed a questo va aggiunto che, nelle ultime ore, è iniziato a circolare anche il nome di un possibile candidato sindaco renziano: Gianfausto Iarrobino, primario dell'ospedale di Piedimonte Matese, nonché consigliere comunale di Caserta, già candidato sindaco nel 2016, quando raccolse il 5% di preferenze, finendo quarto dietro allo stesso Marino, Riccardo Ventre e Francesco Apperti. Un nome che pare non dispiaccia a diverse anime sedute al tavolo di martedì sera (e non solo).