Elezioni 2023. Italia Viva in campo in 'discontinuità' col sindaco uscente
I renziani preparano una lista per le amministrative: "Ecco i nostri progetti"
Alle prossime elezioni amministrative di Lusciano ci sarà anche Italia Viva. Ha sciolto le riserve il referente Luciano Dell'Aversano Orabona che sta preparando una lista da affiancare a qualcuno dei 'leader' presenti sul territorio. Difficilmente si candiderà in prima persona ma dovrebbe proporre un gruppo di persone che possano tenere alto il nome dei renziani. “In queste settimane stiamo elaborando un nostro piano programmatico, sostenibile e attento alle reali necessità dei cittadini e del territorio, a misura d’uomo, che intendiamo mettere a disposizione della prossima tornata elettorale. Iniziando, proponiamo di mettere a disposizione dei cittadini, per almeno due giorni a settimana, per persone fragili, una navetta circolare da varie zone del territorio e con arrivo al cimitero, mettendo a disposizione un numero telefonico dedicato per eventuali appuntamenti. Un servizio che potrebbe realizzarsi con l’ausilio dei percettori di reddito di cittadinanza oppure della protezione civile”, hanno affermato dal gruppo.
“Bisogna dare visibilità alla nostra Lusciano, senza fermarsi ai soli slogan, infatti sono quasi quattro anni che, sui social, anche da ultimo, nell’occasione dell’inaugurazione del prolungamento di via delle Margherite, costata alle casse comunali quasi 400mila euro, il primo cittadino Nicola Esposito annuncia che già sono stati ordinati dei segnali stradali con indicazione “Lusciano” da posizionare alle entrate/uscite dell’asse mediano sul territorio luscianese. Un vero proprio disinteresse per la visibilità della nostra amata Lusciano. Infine diciamo basta con inciuci, accordi da bar e inviti a cena per la scelta del candidato sindaco che dovrebbe, invece, nascere da un accordo prettamente politico o programmatico. Per noi di Italia Viva il futuro sindaco dovrà essere garantista del progetto e del programma che si presenterà e dovrà andare in direzione della discontinuità dal modo di gestire la cosa pubblica messo in atto da Esposito e company”.
