Il sindaco di Orta di Atella Vincenzo Gaudino è ad un passo dal ritirare le dimissioni. Arrivano segnali ‘confortanti’ soprattutto per la sua maggioranza visto che ha prima deciso di candidarsi all’Ato rifiuti di Caserta e poi sta continuando a ‘tessere’ rapporti soprattutto con i suoi dissidenti ma anche - al di là di quello che si dice - con alcuni esponenti dell’opposizione. Il primo cittadino il 7 marzo ha gettato la spugna per contrasti con una parte dei Democratici e Riformisti e dopo pochi giorni ha deciso di candidarsi, ben consapevole quindi del fatto che fosse già disposto a ritornare sulla poltrona.

Le sue dimissioni sono funzionali alla cacciata dalla coalizione di una fetta di Democratici e Riformisti. L’obiettivo dell’attuale maggioranza è recuperare qualcuno dei consiglieri comunali assenti all’ultimo civico consesso. Il primo nome sondato è quello di Michele De Micco. Fuori dai giochi resterebbero Antonino Santillo e Adriana Cinquegrana che andrebbero all’opposizione.

Intanto apre al dialogo anche Noi Orta Viva che sottolinea: “Il nostro gruppo ed ogni suo singolo appartenente non si caratterizzerà mai per “accordi sottobanco” sulla pelle dei cittadini, ma solo attraverso posizioni esposte alla luce del sole. In questi mesi non abbiamo costruito “barricate politiche” di lontana memoria ma abbiamo inteso il nostro ruolo di opposizione con responsabilità e con approccio costruttivo verso i bisogni dei cittadini Ortesi, e ciò resta e resterà sempre la nostra stella polare. Ed è proprio in virtù di questo principio cardine che, invitiamo ufficialmente e ancora una volta,  il Sindaco a portare il dibattito sulle sue dimissioni e sul fragoroso fallimento della sua coalizione nel luogo più adatto a discuterne e cioè in Consiglio Comunale. Solo in quella sede potremmo chiarire quali sono i veri interessi dei cittadini e quali quelli delle diverse formazioni politiche locali. Non ci sottrarremo mai a nessun confronto purché si svolga alla luce del sole e che riguardi esclusivamente gli interessi della Comunità a cui siamo fieri di appartenere”.