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Bufera in maggioranza, si dimette il presidente del Consiglio

Monaco protocolla l’addio. Di Felice: “Mossa per iniziare la campagna elettorale”

C’è aria di crisi nella maggioranza ali Comune di San Prisco. Si è dimesso, infatti, il presidente de consiglio comunale Franco Monaco e la sua decisione, della quale si mormorava da giorni, ha aperto serie ripercussioni su quello che potrà essere il futuro dell’amministrazione comunale. “Le dimissioni del consigliere Franco Monaco sembrerebbero trovare giustificazioni in personalismi e future campagne elettorali, il tutto in una logica muscolare, piuttosto che in una sana azione amministrativa nell’interesse della collettività” afferma Filomena Di Felice dall’opposizione. “Quella del Presidente del Consiglio è una carica elettiva che costituisce espressione della ‘fiducia’ dell’assemblea consiliare, pertanto correttezza e trasparenza avrebbero voluto che le stesse fossero indirizzate a tutti i componenti del Consiglio, invece sono rimaste a lungo “secretate”, costringendo gli interessati a farne formale richiesta al Sindaco e al Segretario comunale. Una “segretezza” che ha semplicemente alimentato una narrazione delle dimissioni pericolosa e scabrosa, che è da augurarsi non veritiera, ma che costringe a vigilare e ove necessario denunciare agli organi competenti.  D’altronde il Presidente del Consiglio è un attento conoscitore della politica locale, avendone fatto parte in prima persona da sempre. Mai sarebbe ricorso ad un atto così forte, se non in funzione di un notevole malcontento “tutto suo” e perché no, in funzione di un progetto futuro.  In tal senso, infatti, non meraviglia la già avviata campagna elettorale di un nutrito gruppo di candidati sindaci, che puntualmente si presentano alla linea di partenza, chi al solo scopo di provare a soddisfare un’ambizione mai spenta, sebbene non supportata da competenza e capacità, chi, invece, si sente un predestinato, forte del circuito familiare e parentale e  chi, infine, è conscio della propria capacità di raccolta clientelare del consenso, attraverso  forme di protezione assistenziali. Di sicuro la responsabilità delle dimissioni sta in capo ad un Sindaco privo della necessaria competenza ed autorevolezza per guidare un gruppo alla deriva, impegnato esclusivamente in guerre fratricide, che niente hanno a che fare con l’amministrazione di un territorio agonizzante, al quale è stato negato anche una piccola boccata di ossigeno, che poteva arrivare dallo stralcio parziale delle cartelle esattoriali; un Sindaco che durante i suoi mandati ha sdoganato l’idea di una politica legittimata a risolvere con spudoratezza questioni personali piuttosto che dedicarsi al territorio e ai problemi dei suoi cittadini”.

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