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Politica Pignataro Maggiore

Si apre la crisi in giunta: la donna più votata si dimette

Rossella Del Vecchio ha detto addio alla squadra di Magliocca

Giorgio Magliocca perde pezzi. L’assessore Rossella Del Vecchio ha infatti rassegnato le dimissioni dalla giunta comunale di Pignataro Maggiore: si tratta della donna che raccolse maggiori consensi alle ultime elezioni amministrative. La Del Vecchio, oltre a staccarsi dalla squadra di governo, ha annunciato anche la creazione di un nuovo gruppo consiliare: una presa di distanze netta che potrebbe anche portare alla nascita di qualcosa di nuovo in vista della tornata elettorale del 2021.

“In questi quattro anni ho cercato di rappresentare il mio ruolo istituzionale con l'educazione, la moderazione, la capacità di ascolto, l’onestà, la trasparenza di cui ho fatto esperienza nella mia famiglia - ha spiegato l’assessore - Non ho mai creduto che dovessi trarre vantaggio economico dalla carica assegnatami, ecco perché da subito ho deciso di rinunciare al 60% dell'indennità che mi spettava: da luglio 2016 ad oggi ho concesso per mia volontà alle casse comunali circa 35.000 euro. Ho sin dall’inizio chiesto,anche con una formale proposta di giunta, che tale somma fosse destinata ad uno specifico capitolo per iniziative socio-culturali che avrei voluto svolgere. Proposta che non è stata mai presa in considerazione”.

La Del Vecchio sottolinea come “nel mio percorso amministrativo nulla è stato facile; nonostante tutte le difficoltà, gli sgambetti, le calunnie, sono sempre andata avanti, sentendo forte dentro di me il senso di responsabilità che una carica istituzionale comporta. Non sono una vittima, non voglio esserlo. Sono una donna fiera di non lasciarsi manovrare, che non tollera di dover accettare come verità assoluta il pensiero altrui e che ha sempre difeso la sua autonomia di pensiero e capacità di discernimento. Mi rendo conto di essere stata spesso  “fuori dal coro” nelle posizioni, più o meno note, che ho assunto in questi anni ed in particolare nel periodo più recente, ma sono realmente convinta che ci sia una linea di confine che non può e non deve essere oltrepassata, per il bene del nostro paese. Credo in una politica il cui valore fondamentale sia la libertà  perché soltanto da essa scaturiscono tutti gli altri valori; una politica scevra da vendette e menzogne, fatta di confronto tra tutte le espressioni della società civile e mai una politica del pugno sul tavolo. Una politica il cui motore non siano gli interessi o le ambizioni personali, in cui venga emarginato chi crea problemi, non chi si difende da questi; in cui conta quello che fai, ma anche il modo in cui lo fai. Una politica in cui nessuno possa ergersi a “uomo solo al comando”, imponendo il proprio punto di vista, soprattutto adesso che il nostro paese sta crescendo e si sta sempre più colorando di rosa. Sono certa che questo modo diverso di fare politica sia possibile e sono certa di non essere l’unica a pensarlo”.

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