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Sindaco ad un passo dal baratro, la 'bomba’ dal Pd: apertura all’opposizione per salvarlo

Il nodo è la mozione di sfiducia al presidente del Consiglio. Villani: “Verificare l’esistenza delle condizioni per dare vita ad una maggioranza di programma”

La crisi è sotto gli occhi di tutti e, dopo neanche due anni, il sindaco di Capua Luca Branco sente la sua poltrona traballare sempre di più. La mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio comunale Ludovico Prezioso presentata da 6 consiglieri di quella che era la maggioranza di centrosinistra (Michele Giugno, Luigi Sperino, Salvatore Raimondo, Pietro Caruso, Claudio Di Benedetto Gianluca Di Agresti) potrebbe sancire la fine dell’amministrazione comunale.

Nei giorni scorsi la questione è stata affrontata anche negli ambienti del Partito democratico dove si sta cercando di trovare una soluzione definitiva, ma al momento non sembra esserci margine di trattative. Tanò’è, come ha sussurrato qualcuno, che l’unico percorso per evitare il commissariamento, sembrerebbe quello di una “larga coalizione”, tirandosi dentro anche pezzi dell’opposizione, per tentare di salvare il salvabile.

Una ipotesi che sembrava difficile da percorrere, ma che si è tramutata in realtà oggi quando Adolfo Villani, ex vice presidente della Provincia di Caserta ai tempi di De Franciscis, e tra i primi fautori della candidatura di Branco, ha lasciato la bomba: “Verificare l’esistenza delle condizioni per dare vita ad una maggioranza di programma”. Un chiaro messaggio inviato al Movimento 5 Stelle (che conta su due consiglieri in aula, Caiazzo e Miccolupi) ed a quelli del centrodestra (Di Rienzo, Ragozzino e Vegliante oltre a Rosaria Nocerino).

Villani ha analizzato la situazione con un articolo sul suo blog personale: “Il 7 novembre del 2020 lanciai l’allarme. Purtroppo non è servito. Con la mozione di sfiducia al presidente del Consiglio Comunale firmata da sei consiglieri la maggioranza politica non c’è più. Quella mozione è chiaramente un pretesto per forzare una soluzione di contrasti politici lasciati aperti per troppo tempo”.

L’esponente Democrat affronta anche i motivi della deriva: “La coalizione che ha vinto le elezioni nel 2019 era basata su una ritrovata unità dei due partiti di centrosinistra, il PD e la sinistra radicale – alleata con il gruppo civico di Frattasi “Capua Bene Comune”. Una unità costruita sulla scelta del tandem Sindaco – Vicesindaco proposto al corpo elettorale. Intorno a quel nucleo politico si è poi realizzata una alleanza elettorale con altre tre liste civiche, non tutte tradizionalmente appartenenti al centrosinistra. Una maggioranza larga era necessaria per vincere ma non è stato mai negato che l’obiettivo era quello di trasformare, nel corso della concreta azione di governo, quella alleanza elettorale in una alleanza politica in grado di dare alla città una nuova classe dirigente di cui Capua è priva da troppo tempo. Il risultato, purtroppo, è quello che vediamo e bisogna riconoscere che quell’obiettivo politico è fallito. Le ragioni di questo fallimento sono due: da un lato la spaccatura intervenuta in Capua Bene Comune, che ha privato la coalizione del suo nucleo politico; dall’altro le divergenze tra il Sindaco e i gruppi civici sull’assetto della giunta municipale. È stato un errore aver lasciato incancrenire questi problemi senza affrontarli con la dovuta attenzione e determinazione”.

Oggi però la necessità, per Villani, è quella di evitare lo scioglimento dell’amministrazione comunale: “C’è una sola possibilità: verificare l’esistenza delle condizioni per dare vita ad una maggioranza di programma con un obiettivo ben definito e limitato nel tempo: completare nel giro di 12/24 mesi il lavoro iniziato. Fare prevalere, dunque, l’interesse della città e l’esigenza vitale per Capua di ricostruire partiti e coalizioni politiche credibili che oggi obiettivamente non ci sono. Lo dico da cittadino che cerca di ragionare con il semplice buonsenso. Ovviamente so bene che di questi tempi il buonsenso in politica è merce rara ma bisogna pur sempre sperare in una presa di coscienza doverosa quando la città si trova in momenti così difficili e delicati. La partita è nelle mani dei consiglieri comunali ma spero che la parte viva e sana della città, le forze politiche e sociali, sappiano far sentire la propria voce per fare prevalere l’interesse generale”.

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