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La maggioranza non c’è più: solo 15 voti al bilancio. Marino ‘silenziato’ dai renziani

Per la prima volta il sindaco non parla in un consiglio comunale delicato. L’opposizione latita: solo Desiderio, Mariano e Ventre (in parte) seguono la seduta. Italia Viva si astiene

La maggioranza di Carlo Marino non c’è più. Almeno nei numeri. Oggi il voto sulla salvaguardia di bilancio nel consiglio comunale virtuale per la pandemia da Covid-19, ha fotografato una situazione che era già apparsa chiara nei mesi scorsi. Con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative, c’è chi inizia a prendere le distanze dall’attuale maggioranza, cercando una nuova agibilità di manovra.

La mossa di Italia Viva ‘silenzia’ il sindaco

In tale ottica va letta la presa di posizione di Italia Viva, che conta in consiglio comunale ben 5 esponenti (Mario Russo, Giovanni Megna, Roberto Peluso, Pasquale Antonucci e Gianfausto Iarrobino) che ha dichiarato di essere pronta a “lavorare ad un progetto alternativo”. Parole che, però, sono seguite da un’assenza al momento del voto sulle delibera finanziarie (dai debiti fuori bilancio alla salvaguardia) che lasciano una strenua speranza al sindaco di poter recuperare il dialogo. E, forse, proprio questo spiraglio di luce ha spinto Marino a non parlare per tutta la seduta, limitandosi solo a votare col resto della (fu) maggioranza: mai, in questi 4 anni e mezzo di consiliatura, il sindaco aveva evitato di intervenire su un documento contabile rispetto alle critiche ricevute, come del resto ha fatto notare lo stesso consigliere Filippo Mazzarella.

“Quello era un intervento per votarmi contro…”

Marino ha evitato di rispondere per evitare di incrinare ancor di più il rapporto con Italia Viva: ha incassato, da buona ‘scuola democristiana’, ed a fine consiglio comunale era quasi soddisfatto della posizione assunta dai renziani sul bilancio. “Quello era un intervento per votarmi contro…” ha commentato riferendosi alle parole di Mario Russo coi consiglieri che erano presenti a Palazzo Castropignano. Lasciando intendere che c’è ancora margine di trattativa.

Solo 15 voti al bilancio (su 33). Gli zinziani “latitano”

Ma il problema c’è ed oggi è esploso in toto. Perché i numeri parlano di soli 15 voti sulla salvaguardia di bilancio (Liliana Trovato, dopo aver votato i debiti fuori bilancio, era assente sul documento contabile). Meno della metà dei consiglieri di Caserta (32 più il sindaco). Un segnale che Italia Viva voleva far emergere nel momento in cui, necessariamente, dovrà essere fatta una riflessione in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno. Il secondo partito del centrosinistra alle scorse regionali che prende una distanza così netta dal Partito democratico dovrà portare necessariamente Marino ad ascoltare le loro richieste, se non si vuole rischiare di spaccare il centrosinistra. Un nodo che potrebbe diventare di difficile soluzione, soprattutto se dovessero essere messe sul tavolo “rinunce” ad alleanze con pezzi di centrodestra che sono ancora parte “attiva e forte” della coalizione di Marino (Mimmo Guida e Donato Tenga in primis). Quello stesso centrodestra che, anche oggi, ha dato un’altra mano a Marino, assentandosi quasi in toto dal consiglio comunale. Solo Roberto Desiderio e Stefano Mariano sono stati presenti costantemente alla seduta, mentre Riccardo Ventre si è “visto a tratti”. Non pervenuti gli zinziani di “Caserta nel cuore”: Nicola Garofalo, Alessio Dello Stritto ed Emilianna Credentino, insieme a Massimiliano Marzo, hanno preferito non prendere proprio parte alla discussione. Una ‘latitanza’ notata già in altre occasioni nei consigli comunali “decisivi” per le sporti dell’amministrazione comunale del Capoluogo.

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